La via dei castelli

Ancona – Fortezza rinascimentale

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Ancona – Fortezza rinascimentale

69 Ancona, Cittadella rinascimentale, parco 021®Archivio turismo Comune di Ancona©foto Zitti 6020 (1)

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69 Ancona, Cittadella rinascimentale, parco 021®Archivio turismo Comune di Ancona©foto Zitti 6020 (2)

© Ionut Burloiu

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69 Ancona, Cittadella rinascimentale, parco 021®Archivio turismo Comune di Ancona©foto Zitti 6020 (4)

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Archivio fotografico Comune di Ancona

La Cittadella di Ancona è uno dei primi esempi di fortezza bastionata di nuova generazione realizzate in Italia a partire dal Cinquecento, concepite come risposta alle nuove tecniche militari che prevedono un uso esteso delle artiglierie, contro cui poco possono fare le vecchie mura medievali.

PROGETTO
La fortezza, a pianta stellare a cinque punte, viene realizzata a partire dal 1532, sulla cima del monte Astagno, a una quota di circa 100 metri sul mare, da dove domina il porto, la città e la campagna circostante.
Ancora oggi è uno dei punti panoramici più suggestivi di Ancona.
Fulcro del potere papale in città (come la Rocca Paolina a Perugia), voluta da papa Clemente VII, comprende cinque bastioni – denominati bastione della Guardia, della Punta, della Campana, Gregoriano e del Giardino – e ha uno sviluppo complessivo di circa 585 metri.
Completata nel Seicento, possedeva un’armeria molto fornita e una fonderia per cannoni e bombarde .

ANTONIO DA SANGALLO
L’autore è Antonio da Sangallo il Giovane, uno dei maggiori architetti militari dell’epoca – autore anche della Rocca Paolina di Perugia (1540) e della Fortezza da Basso di Firenze (1534) – oltre che nipote ed erede di Giuliano da Sangallo e di Antonio da Sangallo il Vecchio, due dei massimi architetti militari che l’hanno preceduto, fondatori di una vera e propria scuola per la realizzazione di sistemi difensivi di nuova generazione.

I SISTEMI BASTIONATI
Questo nuovo tipo di difese, che si diffonderanno in Europa fra Cinquecento e Seicento, sono vere e proprie macchine da guerra, basate su un sistema di terrapieni o bastioni in grado di assorbire i colpi di cannone, che al loro interno ospitano delle “caverne” per l’artiglieria e cunicoli e passaggi per muoversi all’interno o fare sortite all’esterno.
Il tutto racchiuso in uno spigoloso perimetro poligonale di grosse muraglie, la cui parete esterna ha una parte inferiore inclinata, a scarpata.
E’ un tipo di architettura militare che nasce essenzialmente con l’assedio di Padova del 1509, che proprio grazie a un sistema bastionato (e al valore dei suoi difensori, oltre a un po’ di fortuna) è riuscita a resistere agli eserciti congiunti franco-tedesco-spagnoli della Lega di Cambrai, guidati dall’Imperatore Massimiliano I.

SITUAZIONE ATTUALE
La Fortezza ha avuto un uso militare fino agli anni Sessanta, ma dopo il terremoto del 1972 viene abbandonata, e tale rimane fino al 2003, quando è acquistata dalla Regione Marche, che ne è l’attuale proprietaria.
Nel 2008 diventa sede del Segretariato permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica, un’organizzazione internazionale nata nel 2000, forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella Euroregione Adriatico-Ionica.
Questo porta a un primo importante restauro, che riguarda parte del bastione della Guardia, compresa la galleria d’ingresso.
Il resto è ancora inagibile (all’interno), ma si progettano nuovi restauri, che sono comunque lunghi e costosi, come per tutte le fortificazioni di questo genere.

IL PARCO
Durante i decenni di abbandono l’area esterna acquista un valore naturalistico particolare, con la nascita spontanea di specie vegetali all’esterno e sulle mura.
Negli anni Settanta è inaugurato il Parco della Cittadella, che occupa l’area del campo trincerato adiacente.
Accanto al parco si trova un’area esterna riservata ai cani. Al suo interno sono presenti un bar, un’area giochi per bambini e un percorso atletico con attrezzature realizzate in legno e metallo per fare esercizi. Su appositi corrimano ci sono inoltre targhe per illustrare le varie piante presenti, anche in braille per i non vedenti; in questo settore, le piante stesse sono state scelte sulla base dell’odore emanato da ciascuna, risultando in un profumo diverso e di interesse anche per gli ipovedenti.

Dettagli

ITINERARIO:
La via dei castelli

COME ARRIVARE:
Statale 16
ORARI Sede segretariato Adriatico-Ionica, visibile in orario d’ufficio. Parco aperto in genere dalle 8 alle 20

CONTATTI:
Telefono: 339 2922855
Email: edicolaiat.ancona@gmail.com
Sito web: www.anconatourism.it