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Assisi – Basilica di Santa Maria degli Angeli
Archivio Fotografico OFM
Seconda roccaforte spirituale del francescanesimo e Patrimonio Unesco, la basilica è costruita tra il 1569 e 1679, inglobando la Porziuncola, il rudere diroccato dove Francesco ha fondato l’Ordine francescano, nel 1208.
ORIGINI
La Basilica, che ha la dignità di Basilica papale, nasce per volontà di papa Pio V (1566-1572), a conclusione del Concilio di Trento, sia per dare nuova vita all’Ordine dei frati Minori, sia per custodire le cappelle della Porziuncola, del Transito e del Roseto e altri luoghi resi sacri dalla memoria di San Francesco, e così accogliere più adeguatamente i tanti pellegrini in visita (oggi sono milioni).
La Basilica, progettata da Galeazzo Alessi, è caratterizzata dalla semplicità della struttura e il soffitto, volutamente lasciato bianco, indica che il cuore della Basilica è la Porziuncola.
La facciata attuale, del 1930, è pensata per dare maggiore stabilità alla Basilica; alla sua sommità è collocata un’imponente statua della Vergine Maria in bronzo dorato, alta circa 8 metri.
LA PORZIUNCOLA
La cappella della Porziuncola è sotto la cupola della Basilica, una piccola chiesa nella chiesa.
La sua costruzione originaria risale all’anno Mille e apparteneva ai benedettini del Monte Subasio, ma all’inizio del Duecento era solo un’antica chiesa in onore della Beata Vergine Madre di Dio, ormai abbandonata e negletta, come ricordano le cronache di Bonaventura da Bagnoregio (1221-1274).
Nella chiesetta, attorno al 1205 Francesco si raccoglieva in preghiera, e poi decide di restaurarla, ascoltando la voce del Crocefisso che gli diceva “Va’ e ripara la mia casa”.
Bonaventura spiega che “vedendola in quel misero stato, mosso a compassione, anche perché aveva grande devozione per la Madre di ogni bontà, il Santo vi stabilì la sua dimora – perché “in quel luogo erano frequenti le visite degli spiriti celesti” – e terminò di ripararla nel terzo anno della sua conversione. L’abito che egli allora portava era simile a quello degli eremiti, con una cintura di cuoio, un bastone in mano e sandali ai piedi”.
Qui Francesco comprende la sua vocazione, vi dimora più di frequente e accoglie i primi frati, tanto che attorno alla Porziuncola nascono le prime capanne dei frati, di creta e canne;
Qui, nel 1209, fonda l’Ordine francescano o dei frati minori, “a motivo dell’umiltà e viltà delle vesti”, con una propria Regola, approvata da papa Innocenzo III, elaborata da Francesco con l’aiuto di uomini religiosi e periti.
Sette anni dopo la fondazione dell’Ordine, secondo la tradizione, in una visione Francesco ottiene da Gesù l’indulgenza conosciuta come “Indulgenza della Porziuncola” o “Perdono di Assisi”, approvata da papa Onorio III.
Alla Porziuncola, nel 1212, Francesco accoglie Santa Chiara d’Assisi, che qui vive per 42 anni, e vi muore l’11 agosto 1253.
Sempre qui, nel 1221 si tiene il capitolo detto “delle stuoie”, con più di 5 mila frati.
CAPPELLA DEL TRANSITO
Nella Basilica si trova anche la cappella del Transito, una semplice stanza in pietra – che era l’infermeria del convento originario – dove Francesco finisce di comporre il Cantico delle creature e trascorre gli ultimi giorni della sua vita; vi muore la sera del 3 ottobre 1226 a 44 anni.
ROSETO
Dalla sagrestia della Basilica si accede al corridoio che porta al Roseto, un piccolo giardino piantato esclusivamente a rosai senza spine, legato ad una leggenda sulla vita di San Francesco: una notte, infatti, il Santo, preso da forti dubbi e dal rimorso del peccato, si rotolò nudo nel roseto spinoso. Tale roseto, narra la tradizione, al contatto con il corpo del Santo perse tutte le spine così da non arrecargli alcun danno. Ancora oggi il roseto fiorisce senza spine.