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Castello Aragonese
Descrizione
Principale fortificazione della Città, noto principalmente come Castello aragonese, è uno dei simboli di Reggio Calabria. Le sue origini risalgono all’età calcidese, periodo in cui nell’area del castello, risiedevano le mura di cinta dell’acropoli. Fu l’imperatore Giustiniano a creare, consolidando le antiche cinte murarie, un centro fortificato.
Si fa quindi risalire al 536 l’esistenza della prima struttura muraria del Castello. Dalla dominazione bizantina a quella normanna, il Castello fu ampliato successivamente da Federico II di Svevia. Dopo le guerre tra angioini ed aragonesi, fu fortificato dalla regina Giovanna I nel 1381.
Modificato in epoca spagnola da re Ferrante con l’aggiunta due torri e del fossato sul torrente Arangi. Nel 1539 fu Pietro da Toledo ad aumentarne la capienza per poter introdurre e contenere oltre mille persone.
Nel 1860 la Città di Reggio Calabria ed il Castello vennero espugnati da Giuseppe Garibaldi.
Il castello aragonese era divenuto infatti prigione politica e luogo di esecuzione dei ribelli.
Nel 1897 fu dichiarato Monumento Nazionale. Il terremoto del 1908 lasciò intatte le due torri. Un decreto del genio civile del 1917 indicava un ordine di demolizione che non venne eseguito ed il Castello fu adibito a Caserma. Successivamente, per congiungere la Via Aschenez alla Via Cimino la fortezza fu demolita in parte. Vennero mantenuti le due torri aragonesi che tutt’oggi caratterizzano la fortificazione.
Oggi restaurato definitivamente, è un centro di aggregazione culturale comunale, ospita mostre, eventi e fa parte del sistema dei beni culturali di Reggio Calabria. Il castello aragonese è divenuto un importante punto di riferimento storico-culturale.
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