La via della fede

Chiaravalle – Abbazia di S. Maria di Chiaravalle in Castagnola

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Chiaravalle – Abbazia di S. Maria di Chiaravalle in Castagnola


046 Chiaravalle, Abbazia di Santa Maria in Castagnola, interno ©Foto Lorenzo Cicconi Massi®Archivio fotografico Regione Marche (sito TM) (1)

© Lorenzo Cicconi Massi

046 Chiaravalle, Abbazia di Santa Maria in Castagnola®Archivio fotografico Regione Marche©Foto Lorenzo Cicconi Massi (1)

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Archivio Fotografico Regione Marche

 

Una delle prime abbazie cistercensi in Italia, realizzata nel 1172, e notevole esempio di architettura cistercense, in particolare la chiesa, con tre navate, transetto e abside quadrata.

ORIGINI
La storia dell’abbazia risale a ben prima dell’arrivo dei cistercensi, al VII secolo, quando era un monastero benedettino che sembrerebbe sia stato costruito su un terreno donato al papa dalla regina longobarda Teodolinda.
I documenti la citano a partire dal Mille, così come i resti della chiesa originaria in stile romanico.
Distrutta nel 1126 dai Saraceni, viene ricostruita appunto da monaci cistercensi, provenienti forse dall’abbazia di Chiaravalle Milanese o da quella di Santa Maria di Lucedio a Vercelli.
I monaci riutilizzano i resti della precedente costruzione e bonificano la zona, mettono a coltura il terreno circostante, occupato allora da un fitto bosco detto “selva di castagnola”, un bosco rigoglioso che si estendeva in tutta la zona sud di Chiaravalle.
Nel 1172 l’abbazia è già completata e consacrata, come attesta una lapide conservata nell’edificio principale.
Un diploma di Federico I Barbarossa del 1177, inoltre, garantisce al monastero alcuni diritti sui territori circostanti.
Nel 1248 può contare su quaranta monaci, oltre a un numero ancora maggiore di conversi e novizi, a testimonianza della vasta estensione e dell’importanza del complesso monastico, tanto da diventare oggetto delle mire espansionistiche del libero comune di Jesi e in seguito anche di Ancona, che nel 1499 costringono i cistercensi ad abbandonare il monastero e a ritirarsi in Francia.

IL BORGO
Al loro posto si insediano i francescani, che vi rimangono fino al 1564, quando Papa Pio IV richiama i cistercensi, i quali però, essendo pochi, devono dare in affitto molte delle loro terre, favorendo così la nascita di un borgo attorno all’abbazia, la futura cittadina di Chiaravalle.
A questi monaci si deve anche coltivazione del tabacco, nel 1759, e la nascita di una Manifattura Tabacchi, scelta estrema fatta per risanare l’economia dell’abbazia, ormai in declino, ma che contribuisce anche alla crescita economica e urbanistica della cittadina di Chiaravalle.
Nel 1985 i cistercensi si ritirano definitivamente dall’abbazia, che passa sotto l’amministrazione della Diocesi di Senigallia.

 

Dettagli

ITINERARIO:
La via della fede

COME ARRIVARE:
Via Abazia, 30
Uscita Chiaravalle
ORARI DI APERTURA 7-19

CONTATTI:
Telefono: 071 94350
Email: info@parrocchiachiaravalle.it
Sito web: www.parrocchiachiaravalle.it