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Da Bard alla Francia: viaggio lungo le strade Anas della Valle d’Aosta

Da Bard alla Francia: viaggio lungo le strade Anas della Valle d’Aosta

Le Strade del Cuore di Anas: alla scoperta di forti, archi imperiali e il castello dei signori attraversando la SS 26 “della Valle d’Aosta” e la SS 27 “del Gran San Bernardo”.

Viaggio lungo le strade Anas della Valle d’Aosta.

Forti, archi imperiali e il castello dei signori

Da Bard alla Francia: SS 26 della Valle d’Aosta e SS 27 del Gran San Bernardo

La Valle d’Aosta è la regione più piccola d’Italia ma dal punto di vista paesaggistico non teme rivali.

Si staglia nel cuore delle Alpi, circondata dai massicci montuosi più alti e affascinati dello Stivale: Monte Bian­co, Cervino, Monte Rosa e Gran Paradiso. Da sempre meta degli amanti degli sport invernali, regala sorprese in ogni periodo dell’anno, tra escursioni a contatto con la natura e borghi tutti da scoprire. A cominciare magari da Bard, lì dove corre la strada statale 26, dopo esseri la­sciati alle spalle Point Siant Martin e Donnas.

Viaggio lungo le strade Anas della Valle d'Aosta

Bard è nota ai più per il meraviglioso e scenografico Forte. Una storia che affonda le radici in epoche lontane e che già nel VI secolo, ai tempi di Teodorico, vantava un presidio ostrogoto composto da sessanta uomini armati a difesa delle Clausura Augustana. Posizionato lungo il corso della Dora Bai­tea, garantiva il facile controllo di qualsiasi transito. Considera­to inespugnabile intorno all’an­no Mille, nel 1242 fu testimone dell’arrivo dei Savoia e della contestuale cacciata dei signori di Bard. Un disegno della seconda metà del Cinquecento ne certifica l’antica struttura, costituita da un insieme di edifici dominati da un donjon quadrato e cinti da una doppia cortina di mu­ra munita di torri di guardia; un sistema di bastioni scen­deva fino ad abbracciare il borgo. Il Forte permise di osta­colare il passaggio dell’esercito francese nel 1704 prima di cedere, dopo una strenua resistenza, al successivo as­sedio di Napoleone Bonaparte (1800) che lo fece sman­tellare. Intorno alla fine del XIX secolo fu sfruttato come carcere e deposito di munizioni per poi essere acquistato (1990) e rinnovato nel 2006 dalla Regione. Per raggiun­gere la sommità della fortezza basterà seguire il percorso pedonale che si sviluppa fra i possenti muraglioni, muo­vendo dall’intrigante borgo medievale o servendosi degli ascensori panoramici attraverso i quali godere di una me­ravigliosa vista sulla valle circostante. All’interno del Forte, al primo piano dell’opera Carlo Alberto, c’è spazio per il Museo delle Alpi: ventinove sale – divise in quattro sezioni — che raccontano il mondo della montagna.

Viaggio lungo le strade Anas della Valle d'Aosta

Passando per Arnad, si potrebbe raggiungere con un’ora di cam­mino, il santuario della Madonna delle Nevi di Machaby, immerso nei boschi di castagno. Di origini tre­centesche, è stato completamente ricostruito nel 1687. Tornati in auto si supera l’antico borgo di Verrès, do­minato dall’imponente ma­niero posto sulla rocca che chiude l’accesso alla Val d’A- yas: la poderosa struttura di questo enorme cubo di pietra (30 metri di lato) è ingentilita da bifore e finestre cro­ciate, porte ad arco, dal monumentale scalone e da colossali camini. All’interno è custodita una statua della Madonna, tra i migliori esemplari della scultura barocca valdostana. Quindi un borgo dietro l’altro, passando per Montjovet (il comune valdostano con il maggior numero di frazioni e borgate in cui spiccano i castelli di Chenal e Saint Ger- main), per Chàtillon e i suoi tre castelli (castello degli Challant, castello Baron Gamba e castello Ussel) e per Saint Vincent, ribattezzata la “riviera delle Alpi” per il suo clima mite e conosciuta anche per il Casino, una delle case da gioco più grandi e famose d’Europa. Quindi Nus e Chetoz prima di lambire i confini di Aosta.

Basta parcheggiare e scendere dell’auto per rendersi conto di quanto l’ingegneria dei romani abbia caratte­rizzato la città valdostana. E se nei pressi della cappella di San Rocco è stata rinvenuta una delle più imponenti necropoli dell’epoca, si resta impressionati dall’Arco di Augusto edificato nel 25 a.C.. Tra scorci e suggestioni ci si perde nell’ammirare la basilica pa­leocristiana di San Lorenzo e la chiesa dei santi Pietro e Orso.

Viaggio lungo le strade Anas della Valle d'Aosta

Luoghi da visitare durante il viaggio lungo le strade Anas della Valle d’Aosta: lungo la SS 26 della Valle d’Aosta e la SS 27 del Gran San Bernardo per scoprire forti, archi imperiali e il castello dei signori.

PORTA PRETORIA
Arrivando ad Aosta si incontra la piu imponente delle quattro porte dell’originaria città romana. Solo una delle attrazioni di un centro storico con millenni di storia alle spalle.

E ancora il chiostro di Sant’Orso – con i 40 capitelli in marmo scolpiti e le colonne dalle forme di­verse che raffigurano scene dei Testamenti – e Porta Pretoria, la più imponente delle quattro porte dell’ori­ginaria città romana; senza dimenticare la cattedrale di Santa Maria Assunta dell’XI secolo o una capatina al Museo Archeologico Regionale costruito sui resti – ancora visibili – della torre est dell’antica Porta Principalis Sinistra della cinta muraria di Augusta Praetoria. La scorribanda per Aosta può dirsi conclusa solo dopo aver visitato l’area archeologica fuori Porta Decumana, il sito individuato nei Quaranta che nel tempo ha restituito numerose sepolture.

Viaggio lungo le strade Anas della Valle d'AostaSAINT PIERRE
Il castello, risalente al XII secolo, svetta su una natura che una manciata di chilometri più a sud si fonde con quella del Parco Nazionale Gran Paradiso.

Soddisfatti, si riprende la marcia per imboccare la SS 26 che prosegue fino in Francia, lascandosi tentare da Jovenjan, conosciuta come “il paese degli antichi rimedi naturali” – la Maison des anciens remèdes è uno scrigno che conserva la memoria delle pratiche e le conoscenze legate agli usi delle piante officinali della Valle d’Aosta — e ancora dal castello di Saint Pierre del XII secolo e da Introd, con tappa obbligata all’indirizzo di Tascapan (c/o Maison Bruii — museo etnografico, frazione Villes Dessus, (www.tascapan.com) per curiosare ed entrare  a contatto con le eccellenze dei migliori produttori della regione. Quindi Da Aosta ci si ricongiunge facilmente alla SS 27, altra strada da sogno che spinge chi la percorre fino alle porte del Gran San Bernardo costeggiando Etroubles – borgo medievale e museo a cielo aperto della Valle (una galleria d’arte permanente con le opere di artisti di fama mondiale che gode della collaborazione della Fondation Gianadda di Martigny) – e Saint Rhémy En Bosses, in una gola di conifere, tra ampi e soleggiati pendii. Una volta giunti al Colle, da sempre importante via di comunicazione attraverso le Alpi, quale che sia la vostra destinazione, ecco il museo dell’Ospizio del Gran San Bernardo che ne ripercorre la storia.

IL PONTE DEL DIAVOLO DI PONT SAINT MARTIN

Viaggio lungo le strade Anas della Valle d'Aosta

Prima di vestire i panni del turista a Bard e da lì proseguire verso Francia o Svizzera, ecco spalancarsi davanti agli occhi la possibilità di ammirare il ponte di Pont Saint Martin, meglio conosciuto come ponte del Diavolo. Venticinque metri di altezza per un’unica arcata larga 35: ancorato sulla roccia viva, ha una datazione incerta, collocabile tra il 120 e il 25 a.C.. Con gli alloggiamenti per le travi lignee che hanno costituito l’impalcatura necessaria per la costruzione ancora visibili, deve la propria fama a una nota leggenda popolare. Si racconta che il vescovo San Martino fosse rimasto bloccato dalla piena del torrente Lys, capace di travolgere con la sua furia l’unica passerella. Si manifestò quindi il diavolo che propose di costrui­re un solido ponte nella notte se avesse ricevuto in cambio l’anima del primo ad attraver­sarlo. Il Santo accettò e al mat­tino lanciò un pezzo di pane sul ponte così che fosse un cagno­lino affamato a passeggiarci prima di chiunque altro. Il dia­volo, furente per l’inganno, scomparve nel Lys tra lampi e zaffate di zolfo.

COLLE DEL PICCOLO SAN BERNARDO

Viaggio lungo le strade Anas della Valle d'AostaÈ il valico alpino che collega il vallone di La Thuile, in Valle d’Aosta, all’Haute-Tarentaise, in Francia. Uno scorcio di grande storia e tra­dizione, frequentato fin nell’antichità. Lo testimoniano la mansio (antica stazione postale) orientale, riportata alla luce e restaurata negli anni venti, e il cromlech, un grande cerchio di pietre fisse nel terreno, posto sulla linea del confine che divide Italia e Francia. L’importanza della strada che lo attraversa è dimi­nuita nel XV secolo, complice il trasferimento della capitale da Chambéry a Torino voluto dai Savoia. Senza contare che dal 1965, con l’apertura del tra­foro del Monte Bianco, il transito per il colle è di­ventato quasi esclusivamente turistico. Sul Colle del Piccolo San Bernardo si è fatto largo il giardino botanico Chanousia, fondato nel 1897 per proteg­gere la flora del mondo alpestre. Fu voluto dall’a­bate Pierre Chanoux, sacerdote di infinita cultura, pioniere e precursore dell’alpinismo moderno.

Mattia Brighenti

Da Le Guide di Repubblica “Le Strade del Cuore. Guida per riscoprire gli angoli più romantici d’Italia” – 2018

 

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