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Fossato di Vico – Antiquarium comunale
Archivio fotografico Comune Fossato
Piccolo museo che offre l’occasione per conoscere la vita di un’area che ha avuto un ruolo importante, dalla protostoria fino all’epoca tardo-antica, per la sua posizione strategica sulla strada consolare Flaminia.
FOSSATO DI VICO
Fossato di Vico è sempre stata terra di confine e di passaggio tra Umbria e Marche, in prossimità di un valico (740 metri di quota slm), già dalla preistoria era funzionale al collegamento dei pascoli estivi dell’Appennino con quelli invernali della costa adriatica.
Nel III-II secolo a.C. i Romani costruiscono una stazione di posta con cambio di cavalli e ristoro, e un piccolo villaggio chiamato Helvillum.
La realizzazione della Via Flaminia, nel 220 a.C. circa, ne aumenta l’importanza, ma anche i rischi, perchè dopo la caduta dell’Impero Romano viene prima distrutto e poi diventa teatro di violenti scontri tra Goti e Bizantini, oltre che di successive contese e dominazioni per tutto il Medioevo.
Di fatto Helvillum scompare, e un nuovo villaggio viene costruito in una posizione più dominante, con un nome di origine bizantina: Fossaton, cioè fortificazione (il “di Vico” viene aggiunto nel 1862, dopo l’Unità d’Italia).
IL MUSEO
L’Antiquarium, inaugurato nel 2001 e riallestito nel 2015, si trova nel centro medievale di Fossato di Vico, al piano superiore di quella che è stata la prima sede del Comune e poi del teatro comunale.
Gli oggetti esposti mostrano quanto il piccolo centro fosse vitale dalla protostoria fino all’epoca tardo-antica, e menzionato in modo costante negli Itineraria romani, le guide di viaggio che contenevano indicazioni sulle strade, le distanze e i centri urbani.
Il territorio è illustrato da antiche carte geografiche, mappe e vedute dal XVI al XIX secolo, nonché da una piccola selezione di oggetti dall’età romana all’età moderna e due frammenti di un codice dantesco risalenti al XIV secolo.
Sono presenti anche materiali ed elementi architettonici, recuperati da vecchi scavi sulla cima del borgo, dalla zona di Aja della Croce, dove è stato identificato l’abitato antico.
In quest’area, scavi eseguiti a più riprese tra Ottocento e Novecento hanno individuato resti di una casa romana con pavimenti a mosaico e una cisterna databile al I secolo a.C.
Testimonianze di un edificio più antico (rocchi di colonne, capitelli) sono state ritrovate all’interno della cisterna; tra queste si segnala un’importante iscrizione in lingua umbra, che documenta il culto della dea Cupra.
DANTE RITROVATO
Nel Museo sono esposte anche alcune pergamente con frammenti della Divina Commedia, scoperte durante i lavori di riordino dell’archivio comunale, nel 2005.
Sono state scoperte perchè riutilizzate come copertine di un registro giudiziario.
Le pergamene, abbastanza rovinate ma poi restaurate, contengono alcuni versi della terza cantica del Paradiso e risalgono forse alla prima metà del Trecento, quasi contemporanee a Dante Alighieri, morto nel 1326.
Nell’archivio storico di Fossato vi sono circa 80 copertine pergamenacee, per lo più di carattere liturgico, fenomeno che risale a dopo il Concilio di Trento, quando sono stati messi da parte i vecchi testi liturgici, e si è rafforzato dall’avvento della stampa. Così le vecchie pergamene erano vendute a basso costo costituendo anche per le loro caratteristiche, in particolare di durezza, un affare per i rilegatori.