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Garibaldi in Aspromonte
Descrizione
Nell’agosto 1862, Giuseppe Garibaldi per sottrarsi allo scontro della corazzata regia, nei pressi di Reggio Calabria, deviò verso l’Aspromonte. Dopo tre giorni di marcia, con un esercito residuo di 1500 uomini. Venne infornato dell’arrivo di una Grande Rappresentanza dell’Esercito Regio. Preferì aspettare, schierando la sua colonna sull’orlo di un bosco in posizione dominante, Menotti al centro, Corrao a destra. Erano le quattro di pomeriggio del 29 Agosto, le truppe, al guida del Comandante Pallavicini avanzarono Garibaldi chiese di cessare il fuoco. Fu ubbidito dalla maggior parte del suo esercito. Alcuni contravvenero al suo ordine, si apri lo scontro che durò una decina di minuti. Garibaldi fu ferito da due pallottole all’anca sinistra ed al malleolo destro. Si appoggiò ad un pino, accese un sigaro. Sopraggiunse il tenente Rotondo che intimò la resa. Pallavicini, invece, si avvicinò con cortesia.
In ricordo dello scontro in Aspromonte è stato allestito, a pochi chilometri da Gambarie, nel territorio di S. Eufemia d’Aspromonte, un apposito Mausoleo. L’albero in cui si appoggiò Garibaldi, è coperto da un recinto.
A pochi chilometri dal luogo dello scontro, vi è il luogo in cui vennero seppellite le “ giubbe Rosse”
In suo onore a Reggio Calabria è stato denominato il Corso principale, Corso Garibaldi ed è stata allestita nella omonima Piazza un’apposita statua marmorea opera di Larussa.