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Gualdo Tadino – Museo dell’Opificio Rubboli
Archivio Fotografico Gualdo Tadino
Aperto nel 2015 nei locali della manifattura ottocentesca di maioliche a lustro, conserva gli antichi forni a muffola, realizzati seguendo il disegno del trattatista rinascimentale Cipriano Piccolpasso (1558).
LA PRODUZIONE RUBBOLI
Ospita un’importante collezione di maioliche a lustro Rubboli, che vanno dal 1878 agli anni Sessanta del Novecento, oltre ad alcune opere significative di altre importanti manifatture ceramiche dello stesso periodo.
L’apparato produttivo originale restituisce un vero brano di storia, in un ambiente reale di centocinquanta anni fa, e comprende torni, vasche, mensole, forni, oltre a stampi, utensili, ossidi e pigmenti.
La sezione Tradizione Contemporanea, comprende lavori a lustro progettati da alcuni designer italiani e realizzati dalla Rubboli in occasione della Triennale della Ceramica d’Arte Contemporanea di Gualdo Tadino del 2009.
Il percorso museale comprende quattro ambienti che corrispondono alle fasi produttive della manifattura.
IL FORNO A MUFFOLA
Una delle fasi è documentata nella sezione delle “muffole”: antichi forni risalenti al 1884 utilizzati per ottenere, mediante una terza cottura con fumo di ginestra, i lustri oro e rubino.
Le muffole della Rubboli sono identiche a quelle illustrate da Cipriano Piccolpasso nel suo celebre trattato “Li tre libri dell’arte del vasaio” del 1558.
Secondo lo studioso inglese Alan Caiger-Smith, considerato il principale esperto della tecnica a lustro, “il forno a muffola dei Rubboli, progettato da Paolo Rubboli intorno al 1870, è una versione modificata di quello di Mastrogiorgio da Gubbio. Probabilmente si tratta dell’unico esempio rimasto di questo tipo di forno per il lustro.