La via della fede

Gubbio – Basilica di Sant’Ubaldo

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Gubbio – Basilica di Sant’Ubaldo


031 Basilica di Sant'Ubaldo, fianco®Iat Gubbio
031 Chiostro della basilica di Sant’Ubaldo®Iat Gubbio
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Archivio Fotografico Iat Gubbio

In cima al ripido monte Ingino, la Basilica custodisce l’urna in bronzo con il corpo del patrono di Gubbio, simbolo di fede da oltre 800 anni; nel convento attiguo sono esposti oggetti, documenti e opere d’arte della vita del Santo.

UN’AREA SACRA
La basilica, edificata su preesistenze medievali – una piccola chiesa dedicata a Sant’Ubaldo e la pieve di San Gervasio e Protasio – viene ampliata nel 1513, epoca a cui risale la costruzione del convento e del chiostro.
Architettonicamente, l’esterno è sobrio, in cima a una larga scalinata; l’interno, a cinque navate e con un’abside semicircolare, è invece particolarmente ricco, barocco.
La posizione è la più spettacolare della città, sul monte Ingino, circa 300 metri sopra la città, e rappresenta una delle zone sacre di Gubbio, con i lunghi tornanti sul monte che rappresentano una sorta di pellegrinaggio, cosa che in effetti avviene ogni anno, il 15 maggio, da oltre 800 anni, con la cosiddetta Festa dei Ceri.

SANT’UBALDO
Sant’Ubaldo, nato nel 1084 o 1085 e morto il 16 maggio 1160, dopo una lunga malattia, è stato il vescovo di Gubbio, venerato come un santo prima ancora di esserlo dichiarato da Papa Celestino III, nel 1192.
La sua santità è legata alla vita esemplare di padre spirituale della città, e al numero dei miracoli che gli vengono attribuiti (guarigioni, esorcismi, salvataggi in mare, liberazione di pellegrini in Terrasanta ecc.), ma anche per avere salvato Gubbio durante le guerre del periodo, come l’assedio del 1151 portato da Perugia, Gualdo Tadino e altre 9 cittadine confinanti (Gubbio vinse la guerra, guidata dal suo Vescovo), oppure il saccheggio evitato nel 1155 da parte dell’imperatore Federico Barbarossa, che Ubaldo riesce a farselo amico, ottenendo che Gubbio fosse risparmiata.
Dopo il funerale il suo corpo è stato messo in un sarcofago di marmo nell’antica cattedrale di Gubbio, trasportato poi, nel 1194, appunto nella chiesetta di San Gervasio sul Monte Ingino, inglobata successivamente nella nuova Basilica, iniziata nel 1513 e terminata nel 1527, dove tuttora riposa.
L’ingresso alla Basilica è attraverso il chiostro, sobrio ed essenziale nelle forme, costruito in mattoni negli archi e nelle colonne; gli affreschi sono attribuiti al pittore locale Pier Angelo Basili, e ricordano episodi della vita del santo.

LA FESTA DEI CERI
Nella basilica si trovano anche tre grandi ceri, o meglio elementi in legno alti e pesanti che simulano imponenti torce votive, che sono il cuore della Festa dei Ceri, una delle più antiche manifestazioni di fede italiane, dedicata a Sant’Ubaldo, autorizzata formalmente nel 1192 da papa Celestino III.
I ceri sono alti circa 5 metri, e pesano ciascuno quasi 300 chili, ricoperti di cera di vari colori; per la festa sono coronati da statue dei Santi Ubaldo, Giorgio e Antonio Abate, e poi portati a spalla per le vie del centro storico di Gubbio, fino al ritorno alla Basilica, con una corsa spettacolare sui tornanti del Monte Ingino.
La festa coinvolge tutta la popolazione e si tiene ogni anno, da secoli, senza interruzioni, nemmeno durante la Grande guerra, quando le donne di Gubbio portarono i Ceri di corsa sul Monte Ingino, mentre gli Alpini del 51° fanteria li portarono sul Col di Lana, il 16 maggio del 1917.
La sua importanza va oltre il territorio di Gubbio, perchè racchiude in sé l’anima di un’intera regione, dove la tradizione e la cultura si intrecciano nell’abbraccio più stretto, tanto che dal 1973 i tre ceri sono il simbolo della Regione Umbria, stilizzati nel suo gonfalone e nella bandiera ufficiale.

MEMORIE UBALDIANE
La raccolta, inaugurata nel 2007, è all’interno del convento di Sant’Ubaldo e mostra oggetti, documenti ed opere d’arte della vita di Ubaldo, e illustra il culto a lui dedicato nel corso dei secoli.
Tra le opere esposte, oltre a dipinti, oggetti lignei e oggetti votivi, anche una pergamena con firma autografa, la bolla di canonizzazione, l’anello, la mitria e i guanti, la croce pettorale e la cinta appartenuti a Sant’Ubaldo, così come oggetti rinvenuti all’interno dell’urna dove erano riposte le reliquie di Sant’Ubaldo.
In particolare il camice bianco appartenuto al Santo, tagliato per farne delle reliquie, in tela di lino, e un drappo del XIII secolo, in seta e lino, databile al XIII secolo.

Dettagli

ITINERARIO:
La via della fede

COME ARRIVARE:
Via Monte Ingino, 5
Uscita Gubbio
ORARI BASILICA 8-18 ORARI MUSEO 10-12.30 / 14.30-17.30 lunedì-venerdì 10-12.30 / 15-18 sabato-domenica e festivi Orari e i prezzi possono subire variazioni in concomitanza con mostre e eventi particolari BIGLIETTI MUSEO Intero 3 euro Ridotto 2 euro

CONTATTI:
Telefono: BASILICA 328 1746467 / 333 7821113 | MUSEO 075 9220904 | IAT GUBBIO 075 9220693
Email: BASILICA info@basilicasantubaldo.net | MUSEO info@medusacultura.it | IAT GUBBIO info@iat.gubbio.pg.it
Sito web: BASILICA www.basilicasantubaldo.net

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