La via dell'archeologia

Gubbio – Il Museo Civico e le Tavole degli Antichi Umbri

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Gubbio – Il Museo Civico e le Tavole degli Antichi Umbri

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Archivio fotografico Iat Gubbio

Creato nel 1909, ha una collezione archeologica fra le più ricche dell’Umbria, dove spiccano le Tavole Iguvine, documento fondamentale della lingua umbra e dei rituali religiosi, inciso tra la fine del III e l’inizio del I secolo a.C.

LA SEDE
Palazzo dei Consoli, costruito tra il 1332 e il 1349, domina Piazza Grande, con una facciata alta più di 60 metri e la sua caratteristica torre campanaria.
Il balcone in pietra era il punto più importante per l’organizzazione cittadina. Era proprio da qui, infatti, che si tenevano le arringhe o si promulgavano le ordinanze per il governo della città.
Internamente ha una fontana (Fons Arenghi) e un sistema idrico e di servizi igienici all’avanguardia per l’epoca. Spettacolare è la sala dell’Arengo, costituita da una grande volta a botte, oggi ospita il Lapidarium, con reperti in gran parte provenienti dalla zona del Teatro Romano.

LE TAVOLE IGUVINE
Rinvenute nel 1444 nei pressi di Scheggia, e acquistate dal Comune di Gubbio, le Tavole sono sette lastre di bronzo di varie grandezze, quasi tutte incise su entrambe le facce, realizzate tra il III e il I secolo a.C. e scritte nel dialetto degli antichi popoli di queste terre, anche se utilizzano i caratteri dell’alfabeto etrusco e di quello latino.
Rappresentano il più importante testo in lingua umbra e la più estesa descrizione sulla struttura sacra e laica della città-stato italica, la sua topografia, i collegi, le divinità.
Le Tavole rimandano all’esistenza della città di Ikuvium, il centro più importante del popolo degli Umbri, l’unico forse paragonabile alle città-stato etrusche, con rinvenimenti del IV secolo a.C.
Contengono una precisa descrizione di rituali religiosi e sacrifici della confraternita degli Atiedii, riferimenti al culto della triade Giove, Marte e Vofione, che nella triade romana viene chiamato Quirino e sostituito in seguito da Minerva.
Parlano di dodici corporazioni, riunite in tre grandi gruppi: lavoratori della pietra, trasportatori, commercianti e artigiani.
Sono descritte anche le porte cittadine, Trebulana, Tessenaca e Vehia, delle quali solo quest’ultima è stata identificata: la Porta Vehia del IV-III secolo a.C., rinnovata in età medievale.
Vengono menzionati i popoli nemici, come gli Etruschi (etruskus), quelli di Terni e della Valnerina (naharskus) e quelli di Gualdo Tadino (Tarsinater), dei quali si chiede agli Dei l’estinzione.

LA SEZIONE ARCHEOLOGICA
Le Tavole sono il cuore della collezione archeologica del Museo, tra le più ricche dell’Umbria, con reperti risalenti all’epoca umbra e romana.
Vi si conservano numerosi reperti provenienti dalla città antica e dalle diverse necropoli della città: urne, stele funerarie, decorazioni a rilievo ecc., residui della decorazione architettonica del Teatro, resti di un’iscrizione di epoca augustea che si riferisce a restauri del Teatro stesso.
Completa la sezione una raccolta numismatica con importanti esempi italici e romani in bronzo, oltre a monete medievali, ducali e papali, quest’ultime coniate dalla zecca di Gubbio.

LE ALTRE COLLEZIONI DEL MUSEO
Le sale del piano nobile ospitano la Pinacoteca, ricca di dipinti su tavola e tela principalmente di scuola umbra, databili dal tardo Duecento all’Ottocento.
Nelle sale interne, corredate ancora di alcuni originari arredi, è esposta un’interessante raccolta di opere pittoriche che illustrano le principali fasi evolutive della pittura eugubina tra XIII e XVIII secolo.
A piano terreno è possibile accedere all’area scavata al di sotto del cortile ove vi sono vestigia delle preesistenti strutture medievali.
Allestita nella sala della loggetta e lungo il corridoio segreto, c’è poi la raccolta di ceramica che spazia dalle maioliche arcaiche (XIV secolo) ai manufatti del XIX secolo.
Di particolare rilievo è la produzione eugubina rinascimentale delle ceramiche a lustro rosso e dorato della bottega di Mastro Giorgio Andreoli (XVI secolo). Infine, numericamente significativo è il vasellame farmaceutico tra cui originali duomi d’alambicco in terracotta rossa.

 

Dettagli

ITINERARIO:
La via dell'archeologia

COME ARRIVARE:
Uscita Gubbio
ORARI DI APERTURA Aprile-ottobre 10-13.30 / 14.30-18.30 Novembre-marzo 10-13 / 14.30-17.30 Fine settimana 10-18 BIGLIETTI Intero 7 euro Ridotto 5 euro

CONTATTI:
Telefono: 075 9274298
Email: museo@gubbioculturamultiservizi.it
Sito web: www.facebook.com/palazzo.deiconsoli | www.palazzodeiconsoli.it

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