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Il museo dello sbarco e Salerno Capitale
Descrizione
La massiccia operazione Avalanche, nome in codice indicativo dello Sbarco degli Alleati a Salerno il 9 settembre 1943, destinata a rimanere nella storia come la più maestosa operazione anfibia, rivive nella Città di Salerno con i reperti custoditi al Museo dello Sbarco e Salerno Capitale.
Inaugurato nel settembre 2012 con il Patrocinio del Presidente della Repubblica Giorno Napolitano, è stato istituito presso la sede provvisoria dell’Istituto Gallotta.
Nel corso della campagna d’Italia della Seconda Guerra Mondiale l’operazione militare di sbarco fu messa in piedi dagli alleati lungo le coste del Golfo di Salerno con l’obiettivo orientato alla conquista di Napoli e del suo porto, necessario come base per rifornire le truppe alleate del Sud.
È stata l’occasione in cui la V Armata statunitense guidata dal Generale Mark Clark mirava a ricongiungersi con le forze Dell’Ottava Armata al comando di Bernard Montgomery.
Le truppe del Generale Clark vennero, però, prese in contrattacco dalle forze tedesche guidate dal maresciallo Albert Kesselring. Vi fu una tenace resistenza anglo americana nonostante l’asprezza dell’attacco tedesco.
Dopo dieci giorni di combattimento, gli alleati tuttavia riuscirono a riorganizzarsi in vista dell’avanzata verso Napoli che venne conquistata il 1 ottobre 1943.
Oltre duecento ritrovamenti, facenti parte della collezione dell’Associazione Parco della memoria della Campania, al Museo dello sbarco ricordano la durezza di quelle giornate.
Fotografie, il video inedito, un Shernantan K M4, medaglie, uniformi degli eserciti tedeschi ed americani, numerosi oggetti un Willys Jeep e financo un vagone ferroviario sono alcuni dei numerosi reperti che rivivono quella fase indimenticabile della Seconda Guerra Mondiale.
Alcuni esemplari quali la vettura esposta, diretta ad Auschwitz durante la guerra per deportare gli ebrei al Campo di concentramento, sono esemplari di assoluta rarità a livello mondiale.