La via dell'archeologia

Il ponte romano di Annibale e la Via Popilia

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Il ponte romano di Annibale e la Via Popilia


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Descrizione

Costruito tra il 132 e il 121 a.C. sul fiume Savuto, a Scigliano, è tra i ponti più antichi d’Italia, assieme al ponte Fabricio dell’isola Tiberina (69 a.C.) e al ponte Emilio (179 a.C.).

Sebbene sia dubbia l’origine del suo nome – Ponte di Annibale o Ponte di Sant’Angelo, richiamando nel primo caso un condottiero cartaginese e nel secondo caso il santo a cui era dedicata una piccola Cappella del posto – quello che è certo è che il ponte rappresenta l’unica opera ancora agibile nel territorio dell’antico “Brutium”, grazie soprattutto agli interventi strutturali effettuati nel 1961.

La struttura è stata realizzata a secco con pietra di tufo rosso calcareo, proveniente da una cava vicina, ha un’unica volta con due archi concentrici e una larghezza di 3,45 metri, altezza di 11 metri e lunghezza di circa 25 metri.

Il ponte romano di Annibale rappresenta la testimonianza ancora intatta dell’antica Via Popilia (o Capua – Rhegium), che da Reggio Calabria conduceva fino a Capua, per poi congiungersi alle altre strade che portavano a Roma. Si trattava senza dubbio di un’opera imponente per i tempi, ma la meno documentata tra le vie consolari, tant’è che le uniche informazioni sono state reperite dall’Elogium di Polla, una lapide scritta in latino arcaico, con cui il costruttore, di cui non si evince il nome, elogiava il suo operato.

La via Popilia venne utilizzata per secoli come via di congiunzione con l’estremo sud della Penisola, ma la mancanza di manutenzione e la predilezione delle vie marittime per i traffici e i commerci, la ridussero per lo più ad una mera via di campagna.

Dettagli

ITINERARIO:
La via dell'archeologia

COME ARRIVARE:
Uscita autostradale Altilia-Grimaldi, quindi proseguire per Scigliano


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