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In alto, fino alla croce con campioni e marmotte: viaggio lungo le strade Anas della Lombardia

In alto, fino alla croce con campioni e marmotte: viaggio lungo le strade Anas della Lombardia

Guida Turistica: Strade del Cuore

Le Strade del Cuore di Anas: alla scoperta della croce con campioni e marmotte verso il Passo dello Stelvio. Da Bormio a Prato allo Stelvio lungo la SS38 “dello Stelvio”

Viaggio lungo le strade Anas della Lombardia

Il Passo dello Stelvio. Da Bormio a Prato allo Stelvio: SS38 dello Stelvio

Viaggio lungo le strade Anas della Lombardia

Passo dello Stelvio

 

Viaggio lungo le strade Anas della Lombardia

da Bormio a Prato allo Stelvio: SS38 dello Stelvio

In due parole: profondo nord. Questo tratto della strada statale 38 “dello Stelvio” conduce in uno dei punti più settentrionali della Penisola regalando esperienze alpine di fascino impareggiabile. Il transito tra Lombardia, Alto Adige e la Svizzera attraverso le Alpi Retiche ha radici an­tiche, che si perdono nelle epoche in cui i confini erano solo quelli dettati da questa natura straripante; è però nei primi decenni dell’ottocento che si inizia a rendere realmente car­rozzabile il Passo dello Stelvio, su iniziativa dell’imperatore Francesco II d’Asburgo. Oggi, a oltre 2700 metri di quota, è il più alto d’Italia.

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Bormio

Il nostro itinerario inizia poche decine di chilometri più a sud, a Bormio, dove l’Adda arriva con la freschezza di un percorso appena iniziato, ^anfiteatro naturale nel quale è immerso il paese lo rende meta deliziosa in ogni stagione. In inverno a dominare la scena sono le discese sugli sci negli impianti di Bormio Ski, che tra snowpark, tracciati per ogni livello di difficoltà e campi scuola per famiglie e bambini, ospita la Pista Stelvio, sede di due campionati di coppa del mondo. Sempre verde è invece l’offerta delle terme, le cui vasche all’aperto permettono di godere del benessere con vista sulle montagne.

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Il Parco: Marmotta Alpine

Ancora, nelle stagioni più calde gli amanti delle escursioni a piedi trovano un paradiso, con percorsi come quello che porta alla Croce della Reit, località immersa in un bosco a oltre 2100 metri di quota. Qui l’unica protagonista è la natura che tutt’intorno dà forma al Parco Nazionale dello Stelvio, riserva estesa su 130mila ettari di bellezze alpine. Il territorio del Parco è per circa tre quarti al di sopra dei 2mila metri di quota e raggiunge un massimo di 3.905 metri di altitudine sulla cima dell’Ordes. Le aquile reali e i gipeti solcano i cieli mentre cervi e stambecchi condividono lo spazio con marmotte, lepri bianche ed ermellini.

Mulattiere militari e trincee conservano le memorie della Grande Guerra e fanno parte di una rete di sentieri lunga 1500 chilometri. Impagabile è così la cornice naturale per i campi di Bormio Golf. Entrando invece nel cuore di Bormio si raggiunge la piazza principale, dominata dalla Torre della Bajona e dal trecentesco Kuerc, edifìcio ne

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Tornante SS38 dello Stelvio

l quale veniva gestita l’amministrazione della città nei secoli passati. Percorrendo via Roma si raggiunge invece la chiesa di San Vitale, costruita a partire dal XII secolo.

Impossibile non passare di qui senza assaggiare le rinomate bresaole, i gustosi pizzoccheri e i golosi sciatt valtellinesi, frittelle di grano saraceno che custodiscono al loro interno un cuore di formaggio locale. Il tutto prima di assaporare la dolce Bisciola della Valtellina, simile al panettone ma arricchita anche da pinoli, noci e fichi secchi insieme all’uvetta.

È il momento di lasciare Bormio e dirigersi verso il cuore del Parco per­correndo la Valle del Braulio; in località Bagni di Bor­mio a catturare la vista è la Falesia dei Bagni Vecchi, grande attrazione per gli appassionati di arrampicata che anticipa un’altra tappa del benessere.

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E poi, le 4 tipiche case cantoniere e terme libere come la Pozza degli Alpini ad accompagnare la salita che a breve porterà al passaggio dalla Valtellina alla Val Venosta, quello che avviene arrivando al Passo. Qui, se la stagione lo permette, è difficile resistere alla tentazione di scendere sui 20 chilometri di piste da sci gestiste dal Sifas nell’area del ghiacciaio il rifugio Livrio fa da punto di riferimento, a oltre 3mila metri di quota, di una comunità di sportivi che su questi tracciati ha visto fiorire il talento di campioni come Gustav Thoni e Deborah Compagnoni. Lo sport resta protagonista anche pensando alle due ruote; il Passo ha infatti ospitato la Cima Coppi in 8 edizioni del Giro d’Italia e rappresenta il punto più alto mai raggiunto dalla “corsa in rosa”.

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Sugli sci

Tornati in automobile, ancora due colpi di acceleratore e siamo in Alto Adige, tra le frazioni che danno forma al comune di Stelvio, come Trafoi, nel cui territorio sorge il Santuario Tre Fontane, meta di rilassanti passeggiate. Ancora, la piccola Gomagoi, che ospita i resti di un forte austriaco di metà Ottocento; da qui la deviazione sulla statale 622 permette di raggiungere altre affascinanti piste da sci, quelle di Solda, con altitudini comprese tra i 1.900 e i 3.250 metri; e quando la neve non c’è, il territorio ai piedi del maestoso Ortles si apre alle escursioni alla scoperta dei ghiacciai .

Tornando sulla ss 38, ecco Prato allo Stelvio; se in paese il Centro visite Aquaprad permette di conoscere decine di specie acquatiche, nella frazione Montechiaro si ammira ciò che resta del Castello Burgruine Lichtenberg, eretto dai conti di Tiralo all’inizio del Duecento. Non molto distante è la romanica chiesa di San Giovanni. Da qui fino a Bolzano la strada statale 38, incrociando il corso dell’Adige e passando per Merano, prosegue per circa 80 chilometri con un altro grande sfondo naturale, quello garantito dalle Alpi Venoste.

LAGO DI RESIA

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Lago di Resia

Tre frontiere e una natura spettacolare. Alto Adige, Tirolo e Svizzera si incontrano nel territorio attraversato dal Passo di Resia, valico alpino che si raggiunge grazie alla strada statale 40. È questa una arteria che si connette alla ss 38 all’altezza della stazione ferroviaria di Spondinga, a due passi dalle rive dell’Adige. Ed è proprio partendo da quest’ultima località che si attraversano le alture impreziosite da specchi d’acqua come il lago di San Valentino alla Muta e, poco più su, il lago di Resia. Qui, a circa 1500 metri di altitudine, si presenta alla vista una scena da film, con un campanile che spunta dalle acque. È quello della chiesa della vecchia Curon, abitato sommerso dalle acque nel 1950, quando fu costruita una diga. Oggi la struttura trecentesca svetta in mezzo al lago suscitando la meraviglia di chi si prepara a lasciare l’Italia. Ancora pochi chilometri, infatti, e si entra in Austria.

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Latteria di Livigno

LATTERIA DI LIVIGNO

Bormio e Livigno distano meno di un’ora di automobile. A collegarle è la statale 301, che permette di scoprire un altro prezioso angolo di Valtellina. A 1800 metri di altitudine, le tipiche case in legno e pietra danno forma a un centro abitato protetto da due catene di monti. Se la storia e i costumi del territorio sono ben raccontati dal MUS!, il Museo di Livigno e Trepalle, i sapori tipici sono quelli del latte che arriva dagli allevamenti in quota. A preservarne la genuinità è la Latteria di Livigno, cooperativa nata oltre quarant’anni fa e che permette oggi di visitare i laboratori, degustare I prodotti su un’ampia terrazza affacciata sul torrente SpoL, ammirare le attrezzature agricole d’epoca nel piccolo museo. Caciotte, formaggelle, foravìa e scimudin sono solo alcune delle specialità messe a punto dai piccoli produttori riuniti.

 

Marco Ciaffone

Da Le Guide di Repubblica “Le Strade del Cuore. Guida per riscoprire gli angoli più romantici d’Italia” – 2018

 

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