E CON QUESTO AVENDO INTRECCIATO IL FRESCO E PROFUMATO GIAGGIOLO DI NOSSIDE, SULLE CUI TAVOLETTE EROS IN PERSONA SPALMÒ LA CERA… (Meleagro di Gadara)
La descrizione di Meleagro di Gadara della poetessa Nosside, dal capo ornato di ghirlanda di fior di giaggiolo, il diadema aureo fiorito custodito al Museo degli Ori di Taranto, disegnano la Via della Magna Grecia come la via dei fiori. I colori delle specie floreali, riflessi sulle acque del mar Jonio dalle mille varietà di azzurro sconfinato s’intrecciano con gli ori di sabbia finissima, in cui si riflette l’ocra pallido, il bianco marmoreo che le intatte memorie del tempo offrono al visitatore. Lungo il percorso dall’antica colonia di Taras a quella di Rhegion è possibile ammirare i fiori tipici della macchia mediterranea. I mandorli in fiore della Puglia, nel Tarantino, rappresentano un autentico inno alla gioia, perché colorano un ampio territorio e, negli ultimi anni, fioriscono già a febbraio, anticipando di molto l’incedere della primavera. Proseguendo lungo la via dei fiori, ci si imbatte in una pianta tipica lucana: l’oleandro di Policoro, adatto a crescere in un clima prevalentemente caldoumido. Infatti, è possibile vederlo sbocciare nel bosco di Pantano insieme all’agnocasto. La strada prosegue e “battezza” un territorio come Roseto Capo Spulico. Non a caso, la denominazione di una delle mete turistiche più ambite d’Italia, deriva dal latino rosetum, per via della coltura delle rose che si era sviluppata in epoca greco-romana. Un luogo caratteristico del borgo cosentino è, appunto piazzetta delle Rose, così come il lungomare degli achei. La tradizione, a riguardo, è ricca di storie narranti dei petali delle rose degli achei, che popolano una delle città-satellite di Sibari da centinaia e centinaia di anni. Passiamo alla Piana di Sibari, generosissima in quanto a distese di pesco in fiore e fiori d’arancio: un territorio carico di frutti prelibati e unici come le clementine, pregiata varietà che unisce il sapore del mandarino Avana e dell’arancio amaro. Andando avanti, lungo la strada infiorata, si arriva al Parco della Sila. L’area crotonese è sommersa da una moltitudine di viole, verbene, ranuncoli, malve, veroniche e timo. Si tratta di risorse tutelate dall’Ente Parco che ha dato vita a numerose campagne di promozione sull’educazione ambientale. Il golfo di Squillace, invece, è caratterizzato dalla presenza dell’agave, un genere di pianta originaria del Centro America, molto diffusa all’interno di giardini pubblici o privati per via del suo portamento. Proseguendo il tour calabrese, non si può ignorare la presenza di una vera e propria “montagna vestita di ginestra” che tra aprile e giugno tinge di giallo le pendici dell’Aspromonte: la varietà di ginestra della Locride rappresenta una dei pezzi forti della via dei fiori. Il cerchio si chiude ammirando la zagara e i fiori di bergamotto di Reggio Calabria, i cui profumi corteggiano i visitatori e rappresentano una suggestione tutta mediterranea.
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