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Marche – Dolci dell’anconetano

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Marche – Dolci dell’anconetano

150 Cavallucci 1®Archivio fotografico Regione Marche (TM)
150 Cavallucci di Apiro®Archivio fotografico Regione Marche (TM)
150 Cicerchiata®Archivio fotografico Regione Marche (TM)
150 Calcioni®Archivio fotografico Regione Marche (TM)
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I dolci tipici delle Marche sono molti e quasi tutti legati alla stagionalità e alle feste principali, ma non hanno una diffusione omogenea su tutto il territorio e da una vallata all’altra presentano molte differenze negli ingredienti e spesso anche nel nome.

IL CIAMBELLONE
Quello che non manca mai sulle tavole marchigiane è il Ciambellone, riconosciuto come Prodotto agro-alimentare tradizionale e diffuso su tutto il territorio regionale, preparato quotidianamente in casa e sempre presente nelle feste familiari, battesimi e cresime.
E’ fatto con farina, uova, zucchero, latte, strutto o burro, buccia di limone, lievito, bicarbonato.
Il composto può essere farcito con uvetta, canditi, noci e mandorle; poi spennellato con il tuorlo d’uovo e cotto in forno.

LA LONZA DI FICO
La disponibilità di fichi, un tempo coltivati in grande abbondanza, ha portato alla nascita di un dolce molto prelibato, la lonzetta di fico, una leccornia fatta con fichi essiccati, noci, mandorle e sapa; chiamato anche salame di fico, è un dolce tipico marchigiano, prodotto soprattutto nella provincia di Ancona, e ha appunto la forma di un salame, avvolto da foglie di fico legate con fili proprio come una lonza.

I CAVALLUCCI
Il mosto delle uve raccolte in autunno, portato in ebollizione per molte ore e diventato sapa, è l’ingrediente dei i Cavallucci, un dolce di origine contadina, tipico del periodo invernale, la cui ricetta si tramanda soprattutto nell’entroterra di Ancona e Macerata.
Sono biscotti con un ripieno a base appunto di sapa, miele, cioccolato fondente, canditi, noci e mandorle tritate, uvetta, fichi secchi, cacao amaro, pane grattato.
Vengono cotti al forno e poi spruzzati con alchermes e zucchero oppure ricoperti di glassa, quindi guarniti con confettini colorati.

LA CICERCHIATA
Dolce tipico del periodo di carnevale è la Cicerchiata, diffuso su tutto il territorio regionale, particolarmente nell’anconetano.
Per la preparazione, l’impasto principale viene lavorato fino a ottenere piccole palline della dimensione di un seme di cicerchia; poi le palline sono fritte in padella, scolate e infine guarnite con miele e, a piacere, mandorle tritate e abbrustolite, pinoli, oppure buccia grattugiata di arance e canditi tagliati a dadini.

I CALCIONI
Per Pasqua si segnalano i Calcioni, grossi ravioli al forno ripieni di ricotta e zucchero, tipici delle province di Ancona e Macerata, in particolare nei Comuni di Arcevia, Serra San Quirico e soprattutto Treia, dove nella terza domenica di maggio si celebra la Sagra del Calcione.
Sono fatti con un impasto di farina di grano, uova, formaggio pecorino, zucchero e olio, il tutto avvolto nella pasta sfoglia e poi cotti al forno, praticando un taglio nella parte alta, per consentire la fuoriuscita parziale del ripieno durante la cottura.

LA CRESCIA DI PASQUA
Sempre legata alla Pasqua è la Crescia di Pasqua o Pizza al formaggio, una particolare pizza a forma di fungo, fatta originariamente una volta all’anno a causa della laboriosità della preparazione.
Diffusa su tutto il territorio regionale, ogni famiglia marchigiana ha la sua ricetta che viene tramandata di generazione in generazione.

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