Nel cuore antico della città di Agrigento, incastonato tra antichi palazzi del centro storico, si trova il monastero di Santo Spirito, splendido monumento dell’arte chiaramontana fondato nel 1299 per volontà della nobildonna Marchisia Prefoglio, moglie di Federico I Chiaramonte. 

Vi si accede attraverso un grandioso portale fiancheggiato da due bifore e da altre eleganti decorazioni. 

Il grande monastero fu fondato per le suore benedettine dell’ordine cistercense, dedicato alla “Beata Maria Verginis et Sancti Spiritus” e dagli agrigentini chiamato “Bata ranni”, ossia “Badia grande” per la sua imponenza e grandezza.

La cappella all’interno del monastero, costruita intorno al 1350 per volontà di Costanza Chiaramonte, è arricchita dagli stucchi di Giacomo Serpotta realizzati fra il 1704 e il 1708 che rappresentano la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione di Gesù al Tempio e la Fuga in Egitto. Numerosi i putti serpottiani che ornamentano i quattro episodi evangelici della Madonna rappresentata da una statua marmorea attribuita alla scuola del Gagini. 

Il monastero ha una pianta rettangolare e uno stile gotico e racconta ancora oggi la vita di clausura monacale condotta fino al 1866 dalle suore benedettine, famose anche per le ricette segrete dei dolci di mandorla a base di couscous dolce. L’operosità delle monache si manifesta anche nella realizzazione di diverse varietà dolciarie come le paste al pistacchio, biscotti e amaretti.

Particolarmente suggestivo è il chiostro con la fontana trecentesca di stile chiaramontano. Stesso stile presenta il sontuoso campanile che sovrasta i tetti del quartiere storico di Agrigento.

Parte del monastero è oggi sede di mostre ed eventi culturali e molti spazi sono dedicati a esposizioni permanenti curate dal Comune di Agrigento che lo gestisce dai primi del Novecento.