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Monti Picentini, da Fisciano a Contursi-Postiglione: viaggio lungo le strade Anas della Campania.

Monti Picentini, da Fisciano a Contursi-Postiglione: viaggio lungo le strade Anas della Campania.

Le Strade del Cuore di Anas: alla scoperta dei panorami dei Monti Picentini da Fasciano a Contursi-Postiglione

Viaggio lungo le strade Anas della Campania.

I panorami di questo itinerario regalano infinite suggestioni tra boschi fitti, grotte carsiche, vallate e borghi arroccati.

Terre di santi e briganti, verdi delle colline irpine e aspre delle rocce modellate dal lavorio dei fenomeni carsici: siamo in quello che è considerato “il bacino d’acqua del sud” (e tra i più ricchi in Europa), nell’ideale cerniera tra l’Irpinia e il primo entroterra della provincia di Salerno. Un percorso che può presentare sfaccettature, dialetti e paesaggi diversi a seconda della zona, ma che sarà sempre caratterizzato dall’intreccio strettissimo tra natura, tradizione, religione. E ovviamente buon cibo.

Viaggio lungo le strade Anas della Campania

I Monti Picentini riescono, infatti, a riassumere e racchiudere all’interno dei loro confini una ricca biodiversità che può spaziare dalle vette del Monte Terminio (tra le più alte, con 1806 metri s. l. m.) alle valli del Sele o del fiume Tusciano, tra boschi ricchi di vegetazione e fauna che nascondono perle come le Mura della Civita Ogliara a Serino (antico campo fortificato longobardo) o suggestive grotte carsiche, come quella dello Scalandrone. Il tutto arricchito da un’abbondanza di prodotti d’eccellenza del territorio, dal tartufo ai funghi che crescono abbondanti e pregiati nei sottoboschi di Bagnoli, dalle nocciole di Giffoni o delle campagne avellinesi, fino al peperone quagliettano di Calabritto, la melannurca di San Mango a Piemonte, l’olio extravergine di oliva delle Colline Salernitane D.O.C. e una vasta produzione di formaggi e vini.

L’Eccellenza

La nocciola di Giffoni I.G.P. è tra le preferite dall’industria dolciaria per le sue qualità uniche. Ottima sia da mangiare appena sgusciata, oppure ricoperta di miele o cioccolato come nella preparazione dei torroni tipici della zona.

Viaggio lungo le strade Anas della Campania

II modo migliore per godersi lo spettacolo panoramico dei Monti Picentini è dall’alto, in una sorta di volo ad uccello che parte dalle vette dei rilievi irpini, a occidente, come il Cervialto o il Termino, per raggiungere quelli del versante orientale come il Polveracchio o il monte Mai, con lo spettacolo dei borghi che ora si arroccano su una cima, ora si riversano a valle, come a seguire l’antico respiro di queste terre. Ma rimaniamo con i piedi a terra, sul tratto di autostrada che parte da Fisciano in direzione Baronissi, e poi proseguendo per Pontecagnano ed Eboli, costeggia il perimetro del Parco dei Monti Picentini, in un itinerario che si snoda tra natura, arte, fede e tradizione. Elementi che trovano sintesi, ad esempio, nel santuario di San Michele Arcangelo, a Carpineto (detto anche “di Mezzo” perché costruito a metà della montagna, regalando un bellissimo panorama), dove si trova un’antica grotta su due livelli scavata sia dal lavoro dell’uomo che dai fenomeni carsici e che si ritiene essere il più antico luogo di culto dell’angelo del nostro percorso. E così già tra Fisciano e Galvanico si può decidere se tuffarsi nel silenzioso verde dell’area naturalistica di Frassineto tra boschi, strette valli e canaloni, oppure a Penta verso 1’Abbazia di Santa Maria delle Grazie, che custodiva un giardino ricco di piante da ogni parte del mondo, tra bambù, cedri del Libano, salici neri, ippocastani e l’antichissima Ginkgo Biloba di origine cinese. Poco distante, a Sava (frazione di Baronissi) vale la pena fermarsi per visitare la Villa Romana, una domus nobiliare costruita nel I secolo a.C che conserva dei bellissimi affreschi del XV secolo sulle pareti di tufo, ma soprattutto il Convento francescano della Santissima Trinità che si staglia imponente sulla collina chiamata “monticello”: costruito probabilmente nel Quattrocento è uno dei centri più interessanti della zona sia per la bellezza degli affreschi di Michele Ricciardi e gli intarsi lignei di Nicolò Fumo, maestro del barocco napoletano, ma anche per la biblioteca antica con più di 9000 volumi e diversi manoscritti medievali, l’elegante chiostro, la misteriosa cripta (aperta al pubblico dal 2012) o il silenzioso boschetto ricco di piante officinali. Tornando verso il Parco dei Monti Pi- centini, alle pendici del Monte Tubenna, si passa per San Mango Piemonte, piccolo regno della melannurca D.O.C (che si festeggia ad ottobre), ma anche meta di tanti fedeli che vanno in pellegrinaggio all’Eremo di San Magno, antica grotta incastonata nel fianco della montagna, che al suo interno custodisce un affresco del 1542 con il santo benedicente. Tracce della fede di San Magno si trovano anche nella chiesa di Santa Maria a Corte, che conserva il reliquiario, o nelle edicole votive in paese.

Nella Roccia

L’eremo di San Magno, a San Mango a Piemonte, è una piccola oasi di silenzio scavata nel fianco del monte Tubenna: meta di molti fedeli, custodisce un antico affresco sulle sue pareti.

Viaggio lungo le strade Anas della Campania

Addentriamoci ancora verso le prime colline di San Cipriano Picentino, sulla cui sommità si staglia il profilo sbreccato, scheggiato e irregolare del Castello di Montevetrano, un tempo importante fortezza di un castrum romano grazie alla posizione strategica sulla piana del Seie, oggi consumato rudere che conserva ancora un innegabile fascino. All’ombra di questo castello è nata una delle realtà vinicole più importanti della Campania, chiaro omaggio anche nel nome: quella di Silvia Imparato, première dame dell’azienda Montevetrano che negli anni ‘90 ha puntato i riflettori su un territorio all’epoca poco competitivo enologicamente, con risultati sorprendenti.

L’Antico Castrum

Viaggio lungo le strade Anas della Campania

Il colle di San Cipriano Picentino è dominato dalla sagoma del Castello di Monte Vetrano, un tempo importante fortezza romana. Da un’eccellenza a un’altra, stavolta nel duplice segno della cultura e dei prodotti tipici: ci spostiamo a Giffoni Valle Piana, patria dell’omonimo festival cinematografico per ragazzi che si tiene in estate dal ‘71, come delle rinomate nocciole I.G.P. che alimentano un turismo gastronomico importante. Ma Giffoni è anche un centro di profonda cultura religiosa, come testimonia il Convento di San Francesco, dominato dal campanile in piperno e dagli affreschi trecenteschi, o la Chiesa madre che conserva una delle reliquie della Sacra Spina; radici ancora più lontane, che affondano nel mito, quelle della Chiesa di Santa Maria a Vico, poco distante, che leggenda vuole sia stata costruita sul tempio dedicato a Giunone Argiva, voluto da Giasone alla conquista del Vello d’oro.

Il Santuario

A Carpinete, frazione di Salerno, è dedicato a San Michele Arcangelo uno degli esempi più antichi e suggestivi nella regione, con un’antichissima grotta scavata nella roccia
Restiamo sulla scia di antiche suggestioni all’insegna dell’arte e dell’archeologia, e torniamo sull’autostrada per una deviazione a Pontecagnano, dove il Museo Archeologico Nazionale intitolato agli ‘Etruschi di Frontiera’ raccoglie reperti di inestimabile valore, provenienti da oltre 9000 sepolture scavate nelle necropoli di Pontecagnano negli ultimi cinquant’anni. Da qua, poi, si apre una duplice scelta: dirigersi verso la costa seguendo la linea della pineta litoranea, oppure rientrare verso il verde del Parco scegliendo paesi come Campagna per proseguire nella scoperta di quel connubio tra fede e natura che caratterizza questi luoghi. Così, a una decina di chilometri dall’uscita, saliamo verso la frazione di Avigliano, dove sorge il grande Santuario di Santa Maria, costruito attorno all’antica chiesa (le prime notizie sono datate 1164) alla quale si sono aggiunti il chiostro, il convento e la biblioteca. Circondata da un folto parco chiamato “la Selva”, la chiesa merita una visita soprattutto per le opere d’arte che ospita, come la statua in legno della Madonna di Avigliano, la nicchia lavorata in pietra e il soffitto a cassettoni interamente dipinto. In paese si trova invece la Cattedrale di Santa Maria della Pace, gravemente danneggiata dal terremoto del 1980 e restaurata, ma che conserva ancora un bellissimo altare in marmo policromo del Settecento, e la torre del campanile con la cima “a bulbo” di gusto barocco. Di interesse anche una visita al Museo della Memoria e della pace dedicato a Giovanni Palatucci, allestito nel convento domenicano di San Bartolomeo, unico esempio in Campania, nato nel 2008 per raccontare e ricordare l’orrore dei due centri di internamento per prigionieri politici ed ebrei costruiti durante la seconda Guerra Mondiale nella cittadina. Ma è da luglio ad agosto che Campagna, fa riscoprire un’antica e particolare festa folkloristica, chiamata “la Chiena” (la piena), durante la quale il corso del vicino fiume Tenza viene deviato sulla via principale del paese: non c’è da stupirsi, quindi, se gli abitanti del borgo, in tenuta da spiaggia, organizzano giochi e gare tra gavettoni d’acqua, la famosa “secchiata”, ma anche spettacoli e degustazioni di prodotti tipici, in una atmosfera quasi irreale di allegria, dove vestiti asciutti e scarpe vengono completa- mente messi da parte.

Viaggio lungo le strade Anas della Campania

La Festa

L’origine della Chiena di Campagna è antichissima, quando si deviava il corso del fiume in città per la necessità di pulire le strade dagli escrementi degli animali. Oggi è un evento di grande allegria, tra gavettoni e giochi d’acqua.

Viaggio lungo le strade Anas della Campania

Da Campagna, in pochi chilometri si raggiunge Contursi Terme, piccolo borgo che conserva nell’impianto urbano ancora qualche retaggio romano come l’imponente acquedotto, insieme all’ingresso originario che conduce alla “scala longa” e all’imponente castello Rosapepe, all’ombra del quale si sviluppa il borgo, conosciuto soprattutto per la presenza di fonti termali le cui proprietà benefiche erano già note a Plinio il Vecchio e Strabone, e che ancora oggi sono molto frequentate. Oltre la Chiesa SS. Maria degli Angeli, merita una pausa soprattutto la Chiesa del Carmine che conserva importanti testimonianze storiche e culturali. Ma è Caposele, poco più di 25 chilometri in macchina, che si trova una delle mete sacre più importanti della zona: il Santuario di San Gerardo Maiella che ogni anno attira un gran numero di fedeli, diretti sia in paese che a Monteverde, al lago di San Pietro, dove si organizza il “Grande Spettacolo dell’Acqua”, una grande scenografia tra luci e giochi d’acqua per raccontare la vita del santo.

Per le Grotte con il Dio Bacco

Viaggio lungo le strade Anas della Campania

Una deviazione enogastronomica va fatta verso il comune di San Magno (Sa), dove in agosto si tiene “Baccanalia”, un evento di più giorni dedicato alla scoperta del- l’enogastronomia locale, dove i vicoli delle grotte scavate a mano che caratterizzano il paesino diventano un suggestivo scenario per assaggiare salumi, formaggi e carni del posto, tra musiche, balli ed eventi.

Da Le Guide di Repubblica “Autostrada del Mediterraneo. Guida per viaggiare con gusto” – 2017

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