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Museo Archeologico
Agrigento
Intitolato all’archeologo Pietro Griffo, soprintendente ad Agrigento dal 1941 al 1968, il Museo Archeologico Regionale sorge nel poggio San Nicola accanto all’omonima chiesa ed è uno dei musei più importanti e visitati della Sicilia. Si conservano ben 5.688 reperti provenienti in gran parte dagli scavi archeologici condotti nel territorio e illustrano la storia agrigentina dalla preistoria fino alla fine dell’età greco-romana. La maggior parte dei reperti rinvenuti durante le campagne di scavo condotte dagli anni Quaranta fino ai nostri giorni mostrano la ricchezza non solo della Valle dei Templi ma di gran parte del territorio agrigentino. Nelle varie sale spiccano antiche topografie della città, collezioni vascolari, ceramiche attiche, sculture, materiali provenienti dalle aree sacre come le raffigurazioni femminili legate al culto di Demetra e Kore in Sicilia, reperti del periodo ellenistico-romano e antichi sarcofagi in marmo. Di straordinario interesse è l’impianto urbanistico della città greca, la collezione di monete e l’Efebo di Agrigento, databile tra il 480 e il 470 a.C. e considerato uno dei capolavori della scultura greca del V secolo. La statua fu ritrovata nel 1897 in una cisterna della Rupe Atenea, nel vallone attraversato dal fiume Akragas.
I percorsi espositivi, articolati nelle diciotto sale museali, sono dedicati in gran parte all’antica città greca e romana e ad alcuni contesti della Sicilia centro-meridionale.
Nella grande sala del museo fa bella mostra di sé il gigante Telamone proveniente dal Tempio di Giove. È una scultura maschile alta circa otto metri ed era impiegata come sostegno e decorazione del grande tempio. Rappresentava la forza, la passione e l’impegno nel sostenere un obbiettivo e mantenere salda la determinazione difronte alle difficoltà. Il Telamone di Agrigento fu ritrovato durante gli scavi archeologici effettuati nel 1928 nella Valle dei Templi dove ne fu ricostruito una copia.