Nel regno del satiro danzante il viaggio verso la casa di Zeus: viaggio lungo le strade Anas della Sicilia
Le Strade del Cuore di Anas: nel regno del satiro danzante in viaggio verso la casa di Zeus. Da Mazzara del Vallo alla Valle dei Tempi: sulla SS115 “Occidentale Sicula”
Viaggio lungo le strade Anas della Sicilia
Da Mazara del Vallo alla Valle dei Templi: SS115 Sud Occidentale Sicula

Nel regno del satiro danzante verso la casa di Zeus

SS115 Sud Occidentale Sicula
Dalla Kasbah ai Templi, dagli arabi ai greci. È questo l’ideale itinerario che collega Mazara del Vallo alla Valle dei Templi, un tuffo indietro nel passato di quasi duemila anni. La strada statale 115 Sud Occidentale Sicula collega le città di Trapani e Siracusa passando per Agrigento, Gela e Ragusa. E la strada più lunga dell’isola con i suoi 383 chilometri e si divide in due tronchi: da Trapani a Porto Empedocle e da Agrigento a Siracusa. La nostra storia inizia nell’insediamento neolitico di Roccazzo, a Mazara del Vallo, quasi 20 ettari scavati in una roccia calcarea che presentano tombe appartenenti all’età del bronzo. Mazara significa “Castello”, in Arabo “Porto” e dista appena 200 chilometri da Tunisi. Si affaccia sullo Stretto di Sicilia, proprio dove i Cartaginesi nel 409 a.C. l’occuparono. Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Vandali, Goti, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Borboni e infine una buona percentuale di Africani: grazie alla sua posizione geografica è stata un importante emporio commerciale e fortezza.
Il suo periodo di massimo splendore si deve alla dominazione musulmana; qui sbarcarono il 16 giugno 827 lasciando tracce di una antica cultura nei costumi, nei nomi e soprattutto nell’assetto urbano: la Kasbah, con il suo fitto dedalo di vicoli, archi e cortiletti. Nel 1072, passata ai Normanni, Mazara del Vallo, divenne Città Regia arricchendosi di chiese, conventi e monasteri, la Cattedrale sorse al posto della Moschea grande, fu costruito un castello in riva al mare e divenne perfino sede di Vescovado.

Satiro danzante. Omonimo museo di Mazara, all’interno della Chiesa sconsacrata di Sant’Egidio.
Nel 1097 Mazara ospitò il primo Parlamento di Sicilia. E conosciuta anche come la città della statua del satiro danzante: recuperata nel 1998 da un peschereccio a circa 480 metri di profondità, è una scultura bronzea alta circa due metri dal peso di oltre 96 kg. Il Satiro oggi è ospitato nell’omonimo museo, all’interno della Chiesa sconsacrata di Sant’Egidio (piazza Plebiscito, 0923 933917). Probabilmente questa scultura è stata realizzata da Prassitele, scultore greco vissuto in gamba sinistra età ellenistica ed attivo tra il 375 ed il 326 a.C.: flesso sul fianco destro, con le braccia distese in avanti e le ciocche di capelli al vento, è colto nell’attimo in cui sta compiendo un salto sulla punta del piede destro sollevando contemporaneamente la gamba sinistra.
Passeggiando, alzate lo sguardo verso l’alto osservando l’Arco Normanno, la porta di accesso di piazza Mokarta fatta costruire da Ruggero I d’Altavilla nel 1072 per celebrare la liberazione dalla dominazione araba. Le spiagge nei dintorni sono davvero belle e interessanti sotto molteplici aspetti. Innanzitutto è la meta ideale per tutti gli appassionati di sport velici, quali ad esempio wind e kite surf.

Mazzara del Vallo
Inoltre Mazara è inserita nella Riserva Naturale Integrale Lago Preda e Gorghi Tondi, un’oasi gestita dal Wwf che si estende per ben 335,62 ettari, ospitando decine di specie splendide, dalle orchidee selvatiche agli asfodeli, ed altrettante specie acquatiche come la tartaruga palustre siciliana. Tra le spiagge più belle della zona non possiamo non citare Marausa e San Teodoro a Marsala, con una splendida vista sulla Riserva Naturale dello Stagnone e sulle Isole Egadi, la lunga spiaggia del Lungomare Fata Morgana, la spiaggia di sabbia fine, chiamata Tonnarella, Kartibubbo-Pozzitello o Puzziteddu, spiaggia libera apprezzata dai bambini, con un fondale che rimane basso per diversi metri. E poi ancora Tre fontane e di Triscina, spiagge con un particolare aspetto rossastro.
Viaggiando verso est sulla 115 si arriva a Porto Palo di Menfi, un grazioso borgo marinaro; tra la Valle del Belice e del Carboj, è incastonato in un territorio considerato fra i luoghi più belli della Sicilia Occidentale. Dieci chilometri di spiaggia pulita, insignita dalla Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education Pex ben 21 volte tanto da fargli conquistare il record come “Bandiera Blu Storica”.

Vendemmia a Menfi
Al centro di un ampio golfo delimitato da Capo Granitola ad ovest e Capo Marco ad est, il borg di Porto Palo, vero e proprio attracco naturale, è costituito da un gruppo di casette che si diramano su un promontorio roccioso sormontato dall’antica torre di guardia costiera, costruita nel 1583 dall’architetto fiorentino Camillo Cammillieri e fa parte delle numerose costruzioni militari-difensive realizzate in Sicilia per difendere l’isola dagli attacchi dei corsari. Per chi ama il mare consigliamo anche la spiaggia delle Solette e Marinella di Selinunte mentre per chi preferisce fare una escursione naturalistica c’è la Riserva Naturale Orientata Foce del Fiume Belice, una zona che si presta particolarmente al birdwatching, grazie alla presenza di numerose specie di uccelli, mentre i più fortunati potranno vedere da vicino le tartarughe marine Caretta che, periodicamente, tornano a riva per depositare le loro uova.

Agrigento
Superate Sciacca, la Riserva Naturale Orientata Foce del Fiume Platani e Porto Empedocle si arriva ad Agrigento, culla della civiltà greca in Sicilia. Ammirato in tutto il mondo, il Parco Archeologico Valle dei Templi si estende per circa 1300 ettari e comprende i resti dell’antica città di Akragas e il territorio che la circonda fino al mare. La Valle dei Templi, circondata da ulivi centenari e mandorli, è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità.
Il Parco Archeologico può essere diviso in diverse zone di interesse: il tempio di Zeus, iniziato nel 480 a.C. per celebrare la vittoria sui cartaginesi a Himera, con i suoi quasi 7mila metri quadrati di superficie è uno dei più grandi del mondo. Qui troverete anche il santuario delle divinità ctonie, una zona di culto che sorse nel VI secolo, con le quattro colonne angolari del tempio di Castore e Polluce. Poco distante, troverete il Tempio di Ercole, il più antico, il celebre Tempio della Concordia conservato molto bene e il tempio di Hera, col suo colonnato imponente. Fanno parte dei resti dell’insediamento urbano risalente ai coloni rodio-cretesi di Gela, il quartiere ellenistico-romano, i resti del ekklesiasterion, l’oratorio di Falaride e il giardino della Kolymbetra, teatro di visite guidate e concerti. Qui grazie anche all’impegno del Fondo Ambiente Italiano ogni anno vengono organizzate delle rassegne culturali particolarmente interessanti.

A casa di Pirandello
Nei dintorni di Porto Palo è imperdibile una visita alle aree archeologiche di Selinunte edi Eraclea Minoa. Le rovine di Selinunte comprendono l’Acropoli, la collina orientale, il pianoro (inContrada Manuzza), il Santuario della Malophoros (in Contrada Gaggera) e le due necropoli di Manicalunga e Galera Bagliazzo.
Scopri di più su Pirandello con l’itinerario Strada degli Scrittori.
SELINUNTE ED ERACLEA MINOA
Agrigento, dall’antico nome di Girgenti, è la città di Luigi Pirandello. Qui nacque, in contrada Caos tra Agrigento e Porto Empedocle, dove potrete ammirare la sua Casa Natale, oggi trasformata in un vero e proprio museo, in cui è possibile scoprire, fotografie, lettere, manoscritti, cimeli e mille curiosità del celebre letterato. La casa – ricostruita dopo la guerra – era, in origine, una costruzione rurale di fine Settecento. Qui, Caterina Ricci Gramitto, madre del grande drammaturgo, scrittore e poeta, si rifugiò per sfuggire alla grave epidemia di colera che nel 1867 imperversava in Sicilia. Dalle stanze del piano superiore potrete godere di una suggestiva vista sulla campagna circostante e questi luoghi ospitano oggetti personali, fotografie, onorificenze, recensioni, lettere, manoscritti e prime edizioni di libri con dediche autografe, locandine delle opere più famose.
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Adriana Falsone
Da Le Guide di Repubblica “Le Strade del Cuore. Guida per riscoprire gli angoli più romantici d’Italia” – 2018