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Palazzo Principe Naselli
Aragona
Aragona, città di origine spagnola, è principalmente nota per le sue Macalube, vasto territorio argilloso che presenta particolari fenomeni eruttivi.
È la città della nobile famiglia dei principi Naselli che la fondarono nel 1606, dietro il consenso del viceré spagnolo Lorenzo Suarez. Decisero di chiamare il piccolo centro Aragona perché era il cognome di Donna Beatrice Branciforti, madre del fondatore della città Baldassare III Naselli. Contestualmente alla nascita di Aragona, fu costruito il maestoso Palazzo Signorile che domina tutto il centro abitato e divenuto simbolo della comunità.
Vi abitò, tra gli altri, Baldassare V Naselli, il personaggio più celebre della famiglia in quanto presidente del Consiglio di Sicilia, alla Corte di Napoli e Parigi.
Agli inizi del Settecento il Palazzo raggiunse il massimo splendore grazie al Principe Baldassare Naselli Branciforte che fece realizzare diverse opere d’arte per la sua residenza e affreschi affidati al pennello del pittore fiammingo Borremans.
Con la morte del Principe, nel 1753, iniziarono i primi problemi finanziari della famiglia che segnarono l’inizio del declino.
Nella metà dell’Ottocento il Palazzo, grazie ad un erede della casata che intraprese la vita sacerdotale, diventò un orfanotrofio femminile la cui gestione era affidata alla suore “Figlie della Carità”. Solo da pochi anni è aperto al pubblico come spazio museale.
Nella stessa piazza dove si affaccia il prestigioso Palazzo del Principe, si trova il “Mudia”, il museo dell’arcidiocesi di Agrigento che raccoglie preziosi cimeli d’arte sacra della città. Un polo espositivo legato alla sede principale del museo, ad Agrigento, che permette di custodire e valorizzare il patrimonio ecclesiastico senza sradicarlo dal territorio e dalla comunità per il quale è stato pensato, progettato e realizzato.
In piazza un monumento è dedicato all’epopea dello zolfo e a “Ciàula – che – scopre la luna”, romanzo di Luigi Pirandello ambientato proprio nelle miniere di zolfo di Aragona.
Di notevole interesse storico-architettonico è anche la Chiesa Madre dedicata al Santissimo Crocifisso.