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Perugia – Orto Botanico e orto Medievale
Archivio fotografico Comune di Perugia
Importanti aree didattiche dell’Università di Perugia, dove sono conservati circa 1.200 tipi di piante provenienti dalla flora umbra e di altre regioni italiane, e numerose piante esotiche, oltre a proporre, nell’Orto medievale, una originale ricostruzione storico-spirituale del disegno verde del sapere.
ORIGINI
Gli insegnamenti botanici a Perugia iniziano tra il 1525 e il 1537, parallelamente a quanto avviene in altre università italiane, come Roma (1514), Padova (1533), Bologna (1539), Ferrara (1543) e Pisa (1544), dove si creano importanti Orti botanici, in particolare a Pisa (1543) e a Padova (1545), quest’ultimo, patrimonio Unesco, è il più antico orto botanico al mondo ancora nella sua collocazione originaria.
A Perugia la creazione dell’orto botanico dell’Università viene fatta però solo dopo circa due secoli, perchè i farmacisti e gli speziali, che ricoprivano la cattedra di Pratica, utilizzavano i propri orti per l’insegnamento.
Il primo nasce nel 1720, a Porta Pesa, poi cambia sede più volte: ne viene realizzato un’altro nel 1799, in Piazza del Sopramuro, quasi subito abbandonato, dopo la presa di Perugia da parte degli austriaci; un terzo è inaugurato nel 1813, quando l’università si trasferisce nella attuale sede a Monte Morcino; infine si trasferisce presso l’ex abbazia benedettina di San Pietro, nel 1896, dove esisteva un orto-giardino dei monaci.
Nel 1962 si decide di creare l’orto botanico attuale, vicino alla facoltà di agraria, per ampliare gli spazi per le collezioni, mentre quello esistente viene poi trasformato in Orto medievale, nel 1996.
L’ORTO BOTANICO
L’orto botanico si trova oggi nei pressi del complesso di San Costanzo, sotto all’abbazia di San Pietro, sede del Dipartimento di scienze agrarie alimentari e ambientali.
Ha un’estensione di circa 26 mila metri quadrati e comprende una serra di 700 metri quadrati.
Le collezioni sono sistemate per la maggior parte secondo criteri filogenetici, di relazioni di parentela evolutiva; all’interno sono presenti varie specie acquatiche, tropicali e subtropicali, frutti di bosco, frutti esotici, piante grasse, gymnospermae e altre collezioni.
L’ORTO MEDIEVALE
L’orto medievale è in quello che era un giardino annesso all’antica abbazia benedettina (965 d.C.), dove si trovano anche importanti reperti storici, come la vecchia via etrusco-romana, la porta cittadina del Duecento, e fra gli alberi presenti, alcuni sono centenari, ereditati dal vecchio orto monastico.
Qui, la scelta dell’impianto e della posizione di alcune piante è concepita secondo una chiave simbolica, che rappresenta le fasi evolutive, culturali e spirituali dell’uomo, evocando miti e credenze tipiche del medioevo.
Il percorso di visita è una reinterpretazione del rapporto medievale Uomo-Natura, ed è strutturato in tre parti:
– la ricostruzione simbolica del Giardino dell’Eden;
– il bosco sacro;
– l’Hortus sanitatis e l’Hortus holerorum, con le aiuole delle piante medicinali e delle piante alimentari.
La stessa etichettatura delle oltre duecento specie presenti riporta il nome volgare in uso nel medioevo.
L’Uscita dall’orto medievale si apre sul chiostro delle Stelle così chiamato per la presenza di otto forazze stellate e progettato da Galeazzo Alessi, il più noto architetto perugino del XVI secolo.