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Santuario della Madonna dei Poveri di Seminara
Descrizione
L’attrattiva maggiore del Santuario è rappresentata dalla statua della Madonna dei Poveri, conosciuta anche come Madonna nera o, più propriamente, come Madonna Nera Greca di San Basilio Magno.
È la statua lignea più antica della Calabria, scolpita in legno di cedro e ricoperta d’oro, e pare sia anche la Madonna Nera più alta (92 centimetri) dopo la Madonna di Verdelot, in Francia. Di recente è stata restaurata sotto la supervisione e la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria.
Ci sono diverse leggende popolari legate al ritrovamento della statua: c’è l’ipotesi che sia giunta a Seminara a seguito dei monaci in fuga; oppure che sia stata rinvenuta, tra cespugli di rovi, da due giovani pastorelli mentre portavano il gregge a pascolare; o, quella più attendibile, che sia stata ritrovata nella chiesa di San Fantino a Taureana, tra martedì e mercoledì, e fu sollevata da un gruppo di poveri che la portarono trionfalmente a Seminara. Da allora, in ricordo dei giorni del rinvenimento, ogni martedì e mercoledì santo è portata accanto all’altare Maggiore.
All’interno del Santuario è possibile ammirare anche pregevoli decorazioni e diverse opere scultoree, oltre all’avambraccio di San Filarete, in un reliquiario realizzato dall’orafo Luigi de Sanguini e proveniente dal monastero di Sant’Elia di Palmi.
Inoltre, adiacenti alla Basilica, ci sono tre sale (Amaranto, Blu e del Trono) che conservano suppellettili liturgiche, opere in terracotta seminarese legati alla tradizione e alla fede, le tele e l’archivio storico della Insigne Collegiata di Seminara e, infine, i paramenti sacri e il trono ligneo della Madonna dei Poveri con la suppellettile che veniva posta sulla statua.