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Scuola di Sciascia e Brancati
Caltanissetta
Comunemente detto “La Badìa”, l’ex convento che un tempo ha ospitato l’istituto magistrale IX Maggio – oggi intitolato ad Alessandro Manzoni – ha visto, durante la metà degli anni Trenta, la straordinaria coincidenza della presenza, in quella scuola, di due dei più grandi scrittori del Novecento: Leonardo Sciascia e Vitaliano Brancati.
«La scuola in cui Brancati insegnava e che io frequentavo – scrisse Sciascia – era un vecchio monastero: e nonostante avesse il nome del giorno in cui l’Impero era stato proclamato – Istituto Magistrale IX Maggio – tutti ancora dicevano “La Badìa”, una piazzetta sotto il livello della strada, una chiesa a lato». Il cinquecentesco monastero delle benedettine, in gran parte oggi non più esistente, si trova sul corso Vittorio Emanuele II, cuore del centro cittadino.
Sciascia conosce quindi Brancati prima come professore e, successivamente, come scrittore e suo
“mentore”: «Brancati arrivava ogni mattina poco prima che suonasse la campana – ricordava Sciascia – scendeva la gradinata con un passo che ricordo leggermente claudicante… scuro in volto, annoiato, chiuso». Il fascino esercitato dal professor Brancati su Sciascia lo porta ad aspettare ogni settimana l’uscita di “Omnibus”, la rivista diretta da Leo Longanesi in cui Brancati dà spazio alla sua vena umoristica e al suo giudizio morale in opposizione ad ogni tipo di restrizione. A quel periodo della presenza di Brancati a Caltanissetta risale il romanzo “La noia del ’937”.
Rimane oggi visitabile la Chiesa di Santa Croce, mentre l’ex convento è divenuto sede di laboratori artigianali.