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Senigallia – Rocca Roveresca
Archivio fotografico SABAP Marche
Importante testimonianza di architettura militare quattrocentesca che ingloba strutture difensive preesistenti, opera soprattutto dell’architetto militare Baccio Pontelli, nel 1480.
STRUTTURE UNA DENTRO L’ALTRA
La Rocca di Senigallia, conosciuta anche come Rocca Roveresca, dal nome dei committenti, i Della Rovere, è uno dei più importanti monumenti della città e della regione.
Così come appare oggi è articolata in due strutture, una inglobata dentro all’altra, con il corpo centrale, destinato a residenza signorile, circondato dalla costruzione destinata alla difesa militare.
Inizialmente era una torre difensiva di epoca romana, a base quadrata, fatta in blocchi d’arenaria e tufo, concepita per proteggere la città da pericoli provenienti dal mare e costruita in un luogo particolarmente protetto, tra il fiume Misa e il torrente Penna (oggi interrato).
Poi viene inglobata in una torre medievale, in pietra calcarea spugnosa, lavorata in grossi blocchi rettangolari bugnati, alcuni dei quali ora corrosi, ma nel complesso molto ben conservati, perchè inglobati nelle successive ristrutturazioni.
Il terzo grande intervento inizia dopo il 1350, ad opera del cardinale Egidio Albornoz, legato papale, incaricato di consolidare il potere pontificio nell’Italia centrale, e poi sviluppato dalla famiglia Malatesta, quando, nel 1379 acquisisce i territori di Senigallia.
La “rocchetta non molto granda” di Albornoz ingloba l’antica torre di pietra e è a sua volta inglobata dagli architetti di Sigismondo Pandolfo Malatesta.
Poi è la volta dell’intervento roveresco, degli anni Ottanta del XV secolo, che inizia con Giovanni della Rovere, signore della città dal 1474 al 1501.
Saranno i suoi architetti – Luciano Laurana e, dopo la sua morte, Baccio Pontelli, al suo primo progetto autonomo di architettura militare – a dare alla Rocca la possente forma attuale.
LA ROCCA QUATTROCENTESCA
Nel 1478 si progetta la parte residenziale e il ponte levatoio che collega la rocca alla piazza antistante; poi il corpo centrale viene circondato con una nuova struttura difensiva, progettata da Baccio Pontelli nel 1480, che realizza le opere strettamente connesse alla difesa, gli elementi decorativi delle finestre, i fregi presenti nel cortile, negli ambienti interni e la scala a chiocciola che percorre verticalmente il torrione nord.
La struttura finale, ancora oggi visibile, ha un forma quadrilatera, con quattro massicci torrioni circolari agli angoli.
Nei secoli viene meno non solo l’uso militare, ma anche quello residenziale, e già in epoca pontificia diventa un carcere, e poi in orfanotrofio nei primi decenni del Novecento (orfani di guerra, figli di carcerati ecc.), e infine deposito.
Oggi la Rocca è gestita dal Ministero della Cultura ed è aperta al pubblico.
Conserva il fascino della fortezza militare e l’eleganza delle residenze signorili rinascimentali.
Fanno capolino nel percorso di visita testimonianze di epoche apparentemente scomparse, come appunto la torre altomedievale, i blocchi di epoca romana, la fortezza trecentesca e quella malatestiana.