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Sotto le bianche cupole un museo a cielo aperto

Sotto le bianche cupole un museo a cielo aperto

I Trulli, da Fasano a Putignano: SS172 dei Trulli e 172/dir

 

La Valle d’Itria in Puglia è collegata attraverso la strada statale 172. Fasano, Locorotondo, Putignano e Al­berobello sono dei veri e propri musei a cielo aperto. Unici nel loro genere, caratteristici di una bellezza che lascia senza fiato. La nascita dei primi trulli risale all’epoca preistorica, quando erano tholos, vale a dire tipiche costru­zioni a volta usate per seppellire i defunti. Nel XIV secolo questa zona ormai disabitata venne assegnata al primo Conte di Conversano da Roberto d’Angiò, principe di Ta­ranto e poi re di Napoli, come premio per i servigi resi du­rante le Crociate: la zona venne quindi popolata di nuovo, spostando interi insediamenti dai feudi vicini. Secondo alcune len­ti intorno all’anno Mille sorsero degli insediamenti rurali (Aja Piccola e Monti) da entrambe le parti del fiume che adesso scorre sotterraneo.

Le abitazioni a poco a poco si accorparono fino a for­mare dei veri e propri villaggi. La costruzione a secco, senza malta, venne imposta ai nuovi coloni di modo che le loro abitazioni potessero essere smantellate in fretta: un metodo efficace per evitare le tasse sui nuovi insediamenti imposte dal Regno di Napoli. Intorno al 1620 Alberobello acquisì la fisionomia di un insediamento indipendente dalla vicina Noci, arrivando a contare circa 3500 persone. Nel 1797 il villaggio ottenne dal Re di Na­poli Ferdinando IV di Borbone il titolo di città reale.

L’Associazione Ecomuseale di Valle d’Itria si occupa di documentare, recuperare, testimoniare e valorizzare il ter­ritorio attraverso le tradizioni, le pratiche degli artigiani specializzati nel lavorare pietra, ferro, legno, ceramica e terracotta. Il museo diffuso comprende i comuni di Alberobello, Cisternino, Fasano, Locorotondo, Martina Franca e Monopoli ed è uno dei più estesi d’Europa. Al confine tra il Salento e la Terra di Bari, Fasano si trova poco lontano dal mare Adriatico e dal Parco Naturale Regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo. Vie strette e tortuose, pareti bianche, archi e piccole piazze che accolgono canti della tradizione durante il Natale, spettacoli in estate. Le antiche mura cu­stodiscono ancora il Torrione delle Fogge, un tempo uno degli accessi alla città. Nelle vicinanze di Fasano da non perdere lo Zoosafari, il più grande parco faunistico d’Italia, il dolmen di Montalbano ancora intatto e risalente pro­babilmente all’Età del Bronzo, il Tempietto di Seppanibbale.

 

ZOOSAFARI

A Fasano, uno spettacolo che si estende per diversi chilometri. Le specie presenti sono tantissime e spaziano dalle tigri ai leoni, dagli orsi tibetani agli elefanti, dalle antilopi alle giraffe, dai bisonti ai cervi, dalle zebre ai cammelli, per finire con il laghetto dei fenicotteri rosa. Con il metrozoo si raggiunge il lago dei grandi mammiferi, con isolotti e cascate, dove sono ospitati uccelli acquatici, foche, rinoceronti bianchi, ippopotami, orsi bruni, orsi polari. Interessante anche il tour botanico: con l’ausilio di guide specializzate scoprirete la vegetazione presente.

 

Databile al IX secolo realizzato con grossi blocchi di pietra locale che presenta ciclo di affreschi di epoca longobarda.  A ridosso del mare, ecco il Museo Nazionale Archeologico di Egnazia (www.egnazia.eu, 080 482 9056), intitolato a Giuseppe Andreassi, direttore del museo e dell’area archeologica dal 1976 al 1985 e Soprintendente Archeologo della Puglia dal 1990 al 2009. Sorge all’esterno delle mura di cinta dell’antica Gnathia, nell’area della necropoli messapica e ripercorre i trenta secoli di storia dell’insediamento dell’età del bronzo, della città messapica e romana, sede vescovile in età tardo antica. Suggestiva anche la Cripta di Lama d’Antico, una sorta di cattedrale scavata nella roccia, tra le più grandi chiese rupestri di tutta la Puglia. Durante gli ultimi restauri sono emersi reperti dell’Età del Bronzo, di età romana, medievale e preistorica e sono presentì anche diverse sepolture, che contribuiscono a fare della cripta una preziosa finestra sulla storia.

Poco più giù, Locorotondo si staglia su un altopiano nell’area sud-orientale delle Murge dei Trulli, nel cuore della Valle d’Itria, a meno di 10 chilometri da Alberobello. Come suggerisce il nome, il centro antico presenta una forma circolare: nato intorno all’anno mille è costituito da insieme di casupole che gli agricoltori edificarono sulla sommità del colle. Ad occhio nudo, la distesa di case bianche è interrotta soltanto dai campanili delle tante chiese, tra cui la chiesa dell’Addolorata, dello Spirito Santo, di San Nicola, di San Rocco e della Madonna della Catena. All’interno della chiesa di Santa Maria della Greca è conservato un polittico rinascimentale intitolato alla Ma donna delle Rose e il gruppo scultoreo di San Giorgio a cavallo. A poca distanza da Martina Franca e Alberobello e non lontano dallo storico borgo di Locorotondo, potrete soggiornate nei trulli dell’Alto Salente e nel villino dalle tipiche volte a “cielo di carrozza”.

Patrimonio Mondiale dell’Umanità è il centro stori­co di Alberobello con più di 1000 trulli, proprio nel cuore della Murgia, il cui no­me attuale deriva dal latino medievale della Regione, silva arboris belli. Croci, cuori tra­fitti e simboli zodiacali deco­rano il tetto di ogni trullo, che conserva intatto il suo miste­ro. Il Rione Monti è il più an­tico della città ed è un distret­to composto da circa 1030 trulli, fra cui i trulli siamesi, caratterizzati da doppia facciata, doppio pinnacolo, fo­colare basso e privi di finestre. Otto strade che si estendono tortuosamente per 15 ettari: dalle vie principali e più suggestive, via Monte San Michele, via Monte Nero, via Monte Pasubio, fino ai vicoli più piccoli sul colle e alla chiesa a trullo di San­t’Antonio. Adesso i trulli sono adibiti a strutture ricettive e laboratori artigianali, in particolare di pietra e tessuti.

Aja Piccola è un borgo costituito di una rete di vicoli stretti e tortuosi: il nome rievoca l’antica usanza di battere il grano in piazza, “piccola” perché di dimensioni più contenute rispetto alla vicina piazza delle Erbe; 400 trulli e 1.300 abitanti nel periodo natalizio diventano scenario di una suggestiva rappresentazione del Presepe Vivente.

Troverete anche il Museo dell’Olio, omaggio ad uno dei prodotti più importanti dell’enogastronomia pugliese: attrezzi da lavoro di fine Ottocento e primo Novecento, diverse qualità di olive coltivate fasi di produzione dell’olio. Il Trullo Sovrano è l’unico a due piani, oggi ospita un Museo (piazza Sacramento 10), percorrendo corso Vittorio Emanuele, troverete il Santuario dei Santi Cosma e Damiano. Un complesso architettonico unico è la sede del Museo del territorio “Casa Pezzolla”, 15 trulli comunicanti sul lato orientale della piazza XXVII Maggio: viticoltura, grano e ambienti contadini vengono illustrati con dovizia di particolari. Il museo etnografico è in-titolato al medico personale dei nobili Acquaviva d’Aragona, il dottor Giacomo Pezzolla, che costruì la propria residenza nella seconda metà del Settecento, utilizzando per la prima volta anche la malta nella costruzione di trulli.

Anche le chiese, ad Alberobello, sono a forma di trullo. La chiesa di Sant’Antonio ha una pianta a croce greca, dove svetta una cupola di 21 metri. Merita una visita anche la Basilica minore dei Santi Medici, che ospita le immagini della Madonna di Loreto e dei santi patroni Cosma e Damiano. Fermatevi nella cosiddetta “Casa d’Amore” è il primo trullo costruito a calce nel 1797 che oggi ospita l’ufficio del turismo.

Il nostro viaggio si conclude a Putignano, che dista appena 12 chilometri a nord, e che ha la lama di ospitare il carnevale più antico d’Europa. Il paese si raccoglie intorno a piazza Plebiscito. Qui si affacciano il Palazzo del Bali, antica dimora dei Cavalieri di Malta adesso museo civico, il Sedile, di fronte al palazzo, un tempo sede dell’Università, e la Chiesa Matrice intitolata a San Pietro Apostolo. Bellissima la chiesa trecentesca di Santa Maria la Greca, con facciata barocca, e quella di San Domenico, con il convento e il campanile romanico. Nei dintorni concedetevi una piccola digressione alla Grotta del Trullo, una cavità carsica “popolata” da una foresta di stalattiti e stalagmiti di alabastro, scoperta il 29 maggio del 1931 durante alcuni lavori di scavo. È la prima grotta turistica aperta in Puglia.

NEL SOTTOSUOLO

Uno straordinario patrimonio sotterraneo composto di grotte preistoriche, necropoli immerse nella macchia mediterranea, interi villaggi rupestri scavati nella roccia lungo le pareti di lame e gravine, oltre a spettacolari chiese rupestri affrescate, arricchisce questo angolo di regione. L’insediamento rupestre di Lama d’Antico, presso Fasano, è uno dei più estesi della Puglia. Spostandosi verso il Salente segnaliamo il villaggio rupestre di Torre Pinta ad Otranto. Di impatto il baratro di Botromagno e il complesso rupestre delle Sette Camere.

 

                                                                                                                                    Adriana  Falsane

Da Le Guide di Repubblica “Le Strade del Cuore. Guida per riscoprire gli angoli più romantici d’Italia” – 2018

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